SEL RAIANO, CRITICHE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
“Nessuno chiede di avere posti di lavoro e sicurezza economica. Ma una buona amministrazione, quella si, la si può e la si deve pretendere”. Critiche all’amministrazione comunale di Raiano arrivano dal circolo Sel locale che rimarca progetti annunciati e non attuati, la mancata riapertura della strada provinciale 10, i problemi con la raccolta differenziata. Sottolinea, in una nota, che non si è chiesto l’impossibile “Non si può certo chiedere ad una amministrazione comunale di trovare le giuste risposte ad una crudele crisi economica che pare mordere con particolare attenzione, proprio le zone interne e la Valle Peligna. Nessuno chiede più di quanto sa di poter ricevere sostengono “purché ci si metta d’accordo su quale sia il significato della parola impossibile, purché si capisca che impossibile è sinonimo di causa di forza maggiore, di qualcosa che prescinde la competenza umana”. L’elenco di nei comincia con la questione della strada provinciale “Sembravano imminenti i lavori per la riapertura” scrivono “l’amministrazione comunale ha difeso le buone intenzione della Provincia, qualcuno diceva addirittura di aver già sentito le ruspe in azione, pile di progetti esecutivi già approvati ed invece tutto tace. Nel frattempo l’abbandono degli uliveti della zona rischia di diventare irreversibile”. Proseguono poi evidendiando che “si è parlato di grandi progetti, di nuove scuole, di sottopassaggi, di grandi infrastrutture addirittura di uno stadio. Peccato che lo stadio vada cofinanziato dal comune e che, nel frattempo, le aste e i bandi di gara continuino ad andare deserti” continua la nota “Gli immobili comunali non sono appetibili, soprattutto alla luce della sovrastima fatta dall’amministrazione e inserita addirittura in bilancio. Sulla nuova scuola, oltre al problema del finanziamento, non si capisce ancora se, dove e come farla. Attendiamo da oltre un anno ormai che l’amministrazione si degni di dare risposte ai vari incontri intercorsi con la cittadinanza, gli operatori economici e le forze politiche. Alla revoca del piano regolatore è seguita l’inerzia di lasciare tutto com’era. Non sarebbe stato meglio pianificare, ripartire dalle osservazioni presentate dai cittadini, raccogliere i frutti di un ampio lavoro professionale e amministrativo già compiuto? Ci chiediamo che senso ha avuto quella revoca. Si parlava di un nuovo piano, più condiviso, lungimirante, partecipato. Che fine ha fatto?” E ancora sulla raccolta porta a porta “A parte il pasticcio dei calendari” dichiarano “del cambio dei giorni di raccolta, degli errori del prontuario, L’amministrazione ritiene di aver fatto bene e di aver migliorato il servizio. Che fine ha fatto la eco-card? Quanta immondizia continua ad essere riversata nella periferia del paese? Come fanno le attività commerciali a smaltire vetro e plastica insieme alle normali utenze domestiche? Quali sono i progetti di sviluppo del servizio?” Concludono “auspichiamo che l’impossibilità non diventi solo un alibi per non fare o peggio per agevolare assunzioni nel settore amministrativo del Comune o per privilegiare cooperative private costituite dagli attuali amministratori. Tutto il Paese attende con impazienza la riapertura delle terme purchè questa non sia un opportunità riservata a pochi intimi”.