FULVIO DI BENEDETTO ESCE ALLO SCOPERTO

Non è tardi per cambiare rotta e per svegliare una città che non è morta, ma sta dormendo. Con questo slogan comincia l’avventura alla conquista di palazzo San Francesco per “Sulmona Unita” che, dopo le vicende della primarie bis naufragate, ha presentato oggi in conferenza stampa il candidato sindaco Fulvio Di Benedetto, annunciando che già cinque liste civiche sono pronte a scendere in campo e una sesta è in cantiere.  Determinato l’ingegnere, classe 1947, ha esordito con un discorso composto e chiaro, privo di promesse e di “malizia politica”, come ha definito lui quell’ambizione  che guarda più alle poltrone che alla città. Niente partiti, con “un programma di intenti e non di sogni”  e l’intenzione di aggregare e non di spaccare. E’ convinto l’ingegnere che l’unione delle forze possa portare la città fuori dalla tempesta in cui sta vivendo, restituendole il ruolo di guida dell’intero Centro Abruzzo. Tra le priorità, infatti, il recupero dei contatti con i comuni limitrofi. Toccati rapidamente i tanti punti in programma: oltre all’ovvio ed urgente rilancio economico per creare posti di lavoro, c’è la prevenzione sismica, il piano per lo sviluppo del territorio, il recupero dei capannoni delle industrie chiuse per il rilancio di attività agricole, la  conservazione del patrimonio dei beni (valorizzazione Abbazia, istituzione di premi  e concorsi per l’immagine e il turismo in città, teatro, musei da valorizzare), le iniziative e attività di interesse artistico, culturale, turistico e ambientale, sul miglioramento della comunicazione con i mercati di Roma, Napoli e Pescara, sul rilancio dell’immagine di Sulmona come città pulita ed elegante (raccolta differenziata su tutto il territorio) nonchè sulla produzione di energie pulite, senza tralasciare poi l’etica collettiva e la solidarietà con le categorie più deboli (centro disabili, centro anziani) intese anche come fattori di crescita economica e l’uso di nuovi mezzi di comunicazione anche come strumento di collaborazione con gli enti e con i cittadini in un’ottica di progresso. Non dimentica la riorganizzazione dei servizi ai cittadini, del trasporto, del regolamento per l’arredo urbano, della viabilità che collega con l’Alto Sangro e ancora evitare il ridimensionamento ferroviario, l’istituzione di una scuola di protezione civile.  Lancia un appello ai giovani “che hanno l’obbligo morale e l’opportunità di diventare attori della gestione e degli affari in città”, sostenendo che il programma è aperto a tutti i movimenti civici. Ha raccontato  l’origine della decisione di candidarsi, scartando le proposte di altri partiti proprio perchè la sua convinzione verte fuori da logiche partitiche.

 Insieme a lui questa mattina Giovanni Mastrogiovanni, per Sulmona Democratica (i dissidenti dell’altro Pd), il quale ha spiegato di credere in questa candidatura in sintonia con la loro linea di scissione di sovranità del partito puntando ai progetti. E ancora:  Livio Pallotta, segretario del Psi cittadino, unico partito che correrà senza rinunciare al simbolo perchè “è una realtà forte a Sulmona che va considerata a sè stante e rispetto agli altri non possono esserci ordini dall’alto” come ha sottolineato Di Benedetto stesso. Quanto al caso del dietro front di Luciano Marinucci, migrato nel Pd in appoggio a Ranalli, Pallotta ha affermato “Rispettiamo la sua scelta, ci dispiace che ha scaricato le colpe sugli altri. Noi siamo stati coerenti”. Presenti anche Gianfranco Di Piero, per “Sulmona al centro” (parte dell’Udc spogliato della casacca): “abbiamo aderito con profonda convinzione all’invito”, spiegando che per eliminare ipotesi di conflitti tra appartenenze politiche hanno deciso di scegliere la veste civica.  Cristian La Civita per Rialzati Abruzzo (anch’egli con lista civica) e Raffaello De Angelis. Nessuna presenza in rosa al tavolo. In platea new entry, qualche “figlio d’arte” e nomi noti della politica: da Andrea Gerosolimo a Massimo Carugno, da Feliciano Marzuolo ad Antonio Carrara, Mimmo Di Benedetto e Mauro Calore.

g.s.

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