“MADONNA CHE SCAPPA”, CORSA CARICA DI PATHOS

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Dieci, quindici secondi tra pathos, lacrime e preghiere. L’attesa, un salire di tensioni e infine quella corsa liberatoria, carica di emozioni, preghiere e lacrime che fanno fatica a trattenersi. Cade il manto a lutto, volano i bianchi colombi ed è la gioia per la vita che rinasce. E’ sempre una bella emozione l’antico rito della “Madonna che scappa in piazza” organizzato dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto a Sulmona. Con il cuore palpitante  in tantissimi anche oggi affollano piazza Garibaldi, come sempre, credenti e non, assistendo trepidanti e commossi al suggestivo rito che affonda le origini (probabilmente) al 1860. Una manifestazione ancora più ricca di suspance quest’anno soprattutto per il tentennamento della statua della Madonna durante la corsa, che ha tenuto con il fiato sospeso la folla, in particolare nel momento dell’arrivo, ma tutto alla fine è andato bene e l’applauso liberatorio del pubblico ha sancito la gioia dell’abbraccio della Vergine con il Figlio Risorto. Dalle smorfie di dolore in volto del capo sacrestano d’onore (foto), Luigi Rapone, alla guida della quadriglia, tra cui suo figlio Andrea al debutto, si intuisce un malore accusato a una gamba mentre continua a correre stringendo i denti. E’ andato tutto bene. Si abbracciano i confratelli, piangono i lauretani felici per la buona riuscita della corsa condotta da Fausto Proietti, Antonio Santangelo, Giuseppe Pera e Andrea Rapone. E’ una delle più belle sacre rappresentazioni della Pasqua. Scongiurata la pioggia prevista, il sole fa capolino e la temperatura è gradevole. Tutto si ripete, ma le emozioni si rinnovano. Ogni domenica di Pasqua, come da secolare tradizione. Prima la solenne messa officiata all’aperto in piazza maggiore dal Vescovo monsignor Angelo Spina, poi i diversi tentativi di San Pietro e San Giovanni di convincere la Madre addolorata della resurrezione del Figlio. Il portone della chiesa finalmente si apre. Il cuore batte sempre più forte. E’ un crescendo si tensione. Un silenzio surreale scende tra la folla. Suggestivo. Mentre cameraman e fotografi continuano a immortalare rapidamente il momento, lentamente la statua della Vergine con l’abito nero esce dalla Chiesa di San Filippo Neri. Arriva al centro della piazza, ondeggia a passo cadenzato, quasi per trasmettere la sua incredulità, che sta per volare via con i colombi. E’ all’altezza del Fontanone: “Pronti, a puz’, via” (pronti a polso via)  è l’ordine del capo sacrestano d’onore, pronunciato da Luigi Rapone, segretario del pio sodalizio. Giù il manto, il volo dei colombi e parte la corsa per abbracciare idealmente Cristo Risorto che la attende nei pressi dell’acquedotto svevo dove sono schierati il Vescovo, insieme al commissario della Confraternita Pietro Ciccarelli, le autorità civili e religiose, la senatrice Paola Pelino, il commissario prefettizio Giuseppe Guetta.

“Nella Madonna che corre c’è tutta la Chiesa che corre incontro al Cristo Risorto. Sono momenti di grande partecipazione corale” afferma il Vescovo. “E’ una grande emozione e un grande sentimento che parte dal cuore” commenta Ciccarelli, il quale ringrazia la Confraternita e Sulmona “che rende possibile questa corsa della Madre Celeste verso il Figlio Risorto. Tutti vogliono esserci con il cuore e la presenza fisica. C’è tantissima gente” conclude “non abbiamo fatto alcuna pubblicità, segno che è la forza della voce che circola”. Per il commissario prefettizio Guetta si tratta della prima volta “E’ un piacere e un onore essere stato insieme alla città in questo momento”. Commossa la Pelino “Si rinnova un rito straordinario che oltre ad essere un evento clou per noi per il turismo è un forte atto di fede e il ricordo per noi va al ricordo delle persone che non ci sono più. E’ bellissima la corsa” aggiunge “Che questa corsa sia di buon auspicio per risollevare da questo momento di crisi, che si possa trovare nella Madonna la forza per lottare”.

Le persone si scambiano il segno di pace augurando a tutti Buona Pasqua. Il manto nero è caduto ed è la gioia nei cuori.

g.s.

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l statua della Madonna ondeggia a passo cadenzato, quasi per trasmettere la sua incredulità

 

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cade il manto, volano i colombi

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l’abbraccio dei Confratelli

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il commissario della Confraternita abbraccia Giuseppe Pera uno dei due debuttanti della quadriglia

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si attende vicino la Chiesa di San Filippo Neri

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l’attesa

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l’arrivo dei Santi che provano a convincere la Madonna che il Figlio è Risorto

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i tentativi dei Santi

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La Vergine esce dalla Chiesa di San Filippo Neri in cui è stata portata dalla Chiesa di Santa Maria della Tomba con una processione la sera del sabato Santo

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Tanti i fotografi che immortalano il momento della Vergine ancora vestita a lutto ancora incredula

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Dopo la corsa: la processione lungo le vie del centro storico di Sulmona