“CERTO CHE PARTECIPO” LANCIA APPELLO ALLE FORZE POLITICHE

Lancia un appello alle forze politiche in merito alla campagna elettorale per le amministrative a Sulmona “Certo che partecipo”, il comitato che sostenne Antonio Ianamorelli nella corsa durante le primarie del centrosinistra. “Le primarie di gennaio hanno segnato un punto fondamentale per la ricomposizione della frattura fra cittadini e politica, rappresentando un grande risultato di partecipazione e trasparenza delle forze di centro sinistra. Era un segnale necessario che la cittĆ  ha compreso e premiato partecipando con quasi 3000 preferenze distribuite tra i vari candidati. Ā I nostri concittadini hanno scelto Peppino Ranalli e da questo risultato non si puĆ² prescindere perchĆ© sarebbe uno schiaffo a quei cittadini, al loro diritto di voto e alla loro partecipazione. Tuttavia quel risultato non basta: le prossime elezioni devono servire a ricostruire quel senso della comunitĆ  che ĆØ venuto meno in questi anni trascorsi. Per farlo serve una proposta programmatica ed un candidato che abbiano il piĆ¹ largo sostegno politico e civico. Ā Quindi Certo che Partecipo fa appello a tutte le forze politiche e a Peppino Ranalli perchĆ© abbiano lā€™intelligenza di capire che nessuna difficoltĆ  ĆØ insuperabile e che se da un lato non puĆ² essere rimessa in discussione lā€™espressione di volontĆ  di una parte cospicua della nostra cittĆ , dall’altro non si puĆ² non condividere con tutti coloro che sono stati alternativi alla Giunta Federico il progetto di svolta indispensabile per Sulmona. I 3000 elettori delle primarie non hanno scelto l’ “uomo solo al comando”, ma hanno dato testimonianza di voglia di cambiamento. Anche chiudersi a riccio nella logica del “meno siamo, meglio stiamo” sarebbe un tradimento della partecipazione popolare. Ā La politica oggi non puĆ² prescindere dal rispetto dei patti siglati con la cittadinanza, soprattutto non puĆ² farlo in virtĆ¹ di egoismi, ragionamenti a tavolino, di personalismi, antipatie, veti personali che non sono la politica ma lā€™antipolitica. Ne vale molto di piĆ¹ della nostra serietĆ . Qui ĆØ in gioco il futuro di Sulmona!Ā Tutto puĆ² e deve essere discusso, senza nessuna preclusione sulla composizione della coalizione, si deve parlare con tutti, tenendo ben presente che gli impegni si rispettano. E che le cose da fare vengono prima, molto prima, delle persone. A costo di fare anche qualche doloroso passo indietro, tutti, per il bene di Sulmona. Favorendo l’impegno diretto di persone che non sono state protagoniste di anni di liti e settarismi.Ā Questo ĆØ il segnale, il messaggio che il popolo di Sulmona vuole. Vuole una coalizione forte e rappresentativa, capace e inclusiva, che dia prova di saper rispettare gli impegni presi; vuole un sindaco che abbia la capacitĆ  di parlare con tutti senza chiusure, senza pregiudizi, senza rigiditĆ  assurde e senza preclusioni. Eā€™ questa la svolta rispetto agli anni appena trascorsi, ĆØ questo il senso e la missione: ricostruire una comunitĆ  in cui tutti si sentono rappresentati, tutti si sentono ascoltati, tutti si sentono partecipi e, per questo, responsabili.Ā Parliamo ai cittadini, parliamo dei loro problemi e delle nostre soluzioni, ascoltiamoli, dimostriamo che nel momento del bisogno le persone possono avere rappresentanti che risolvono i problemi e non che si chiudono in se stessi o nei loro tatticismi.Ā Noi abbiamo proposto un programma, che ĆØ sempre online e disponibile, con idee, strumenti, tempi e obiettivi. Abbiamo coinvolto donne e uomini di buona volontĆ  che sono pronti a spendersi in prima persona. Non ci rassegniamo alla confusione e alla conflittualitĆ . Per il bene di Sulmona, fermatevi! Fermiamo il gioco al massacro e facciamo prevalere responsabilitĆ  e disponibilitĆ .Ā Ci rivolgiamo a Peppino Ranalli, al PD, a SEL, a quanti hanno fatto parte dell’IDV, al PSI, a SBIC, al raggruppamento di forze civiche di Sulmona Unita, all’UDC a FLI e a tutti i consiglieri comunali che il 3 Marzo hanno firmato le dimissioni, ponendo fine all’esperienza Federico.Ā Guardare ciĆ² che unisce, non ciĆ² che divide. Incontrandoci, non chiediamoci da dove veniamo ma come poter fare un cammino di cinque anni insieme!Ā Sulmona venga prima dei nostri rancori e dei nostri umori !Ā Non deludeteci, non spegnete il fuoco della partecipazione civica, la voglia di esserci che ci ha animato in questi mesi. Non sprecate il nostro impegno, non fermate -con le divisioni- il nostro sogno: quello di cambiare Sulmona affrontando scetticismo e rassegnazione col sorriso e l’entusiasmo di dire ancora Certo che ĆØ possibile”.