ANZIANO INVESTITO, IN TANTI PER L’ULTIMO SALUTO
Lacrime e forti emozioni, questa mattina, nella gremita chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (via san Polo) dove sono stati celebrati i funerali di Cesidio Di Vito, 69enne investito lo scorso mercoledi sera da una Panda vecchio tipo lungo via Sallustio (clicca qui). A stroncare la vita del pensionato: lesioni multiple al cranioĀ riportate in seguito allāimpatto del corpo contro l’auto, secondo lāesame autoptico eseguito ieri dagli anatomopatologi della Procura della Repubblica insieme al medico di parte nominato dalla famiglia. Ā āNon meritava questa morteā continuavano a ripetereĀ con il cuore straziato e la disperazione negli occhi la moglie Irma Ā e la figlia Manuela di ventuno anni. Parole riprese dal parroco nellāomelia Ā āNessuno merita di morireā ha detto, riportando alla mente quanto siamo impotenti di fronte alla morte, premendo sullāimportanza della fede cristiana. Ad officiare il rito funebre cāerano anche Don Luigi della parrocchia di San Sebastiano e Don Cesare di quella del suo borgo natio, Castrovalva. Ha ricordato Cesidio come un bravāuomo, umile, con il quale si fermava spesso a parlare, insieme agli altri sacerdoti, tutte le volte che andava in chiesa anche negli incontri infrasettimanali. āEra legatissimo e orgoglioso di sua figlia Manuelaā ha aggiunto. In tanti erano lƬ, Ā per una preghiera, perĀ dire addio allāamico, al padre, al parente, al semplice conoscente che incontravano quotidianamente. Cāera il sole a salutare per lāultima volta Cesidio. Cāera il buio quando quella sera ĆØ spirato. E cāera una pioggia battente che non accennava a smettere, nemmeno quando i soccorritori del 118 hanno constatato che per lāuomo purtroppo non cāera piĆ¹ nulla da fare, coprendolo con un lenzuolo. Due giovani si sono avvicinate e hanno riparato la testa del corpo sullāasfalto con due ombrelli. I passanti fermi immobili sul marciapiede hanno ancora nelle orecchie le urla disperate della trentunenne alla guida dellāauto dopo lāincidente, al momento ancora ricoverata in ospedale in stato di shock, continuando a ripetere di non averlo visto. Complici della tragedia con molta probabilitĆ quella forte pioggia, quel buio, quella via maledetta che da tempo ĆØ stata ribattezzata “la strada della morte“, triste teatro di incidenti mortali. Troppi. Una tragedia che, forse, poteva forse essere evitata, se qualcuno, nelle stanze dei bottoni, avesse dato retta tempo fa ai residenti che da due anni chiedono interventi per eliminare i pericoli, tanto che lāultima lettera fu inviata a palazzo San Francesco il 23 febbraio scorso a pochi giorni dalla caduta dellāamministrazione comunale. La polizia, intanto, sta acquisendo tutti gli elementi utili a far luce sui fatti.