EDICOLANTI VOGLIONO IL NUMERO CHIUSO
Un grido di malcontento sale dagli edicolanti sulmonesi del centro storico ai quali non sono andate giù le nuove norme per il commercio all’interno delle antiche mura, che erano state approvate nell’ultima seduta del Consiglio comunale. Con la liberalizzazione delle licenze commerciali, in sostanza, sono stati cancellati tutti i vincoli permettendo così l’apertura di nuove attività commerciali nel cuore antico della città. Comprese nuove edicole. Non è piaciuta l’iniziativa ai giornalai del centro storico, che evidenziano come ben quattro edicole su poco meno di una ventina hanno abbassato le saracinesche in due anni a Sulmona. Un crollo delle vendite che s’inserisce in un quadro più ampio, dove si contano circa 10 mila i chioschi costretti a chiudere nell’ultimo triennio in Italia. E’ di qualche settimana fa la notizia della protesta sindacale degli edicolanti di tutta la penisola. Un provvedimento che va a colpire quella rete di punti vendita esclusivi, che in realtà sono vincolati, come spiega Marco Del Rosso, proprietario dell’edicola a piazza Garibaldi: “Ci sentiamo penalizzati rispetto ad altre attività che posso tipicizzarsi” ha affermato, specificando “Siamo <percentualisti> ed esclusivisti, vendiamo lo stesso prodotto allo stesso prezzo, senza operare in regime di concorrenza, a differenza di altri esercizi commerciali che possono, invece, specializzarsi, scegliendo quale prodotto vendere, a quale prezzo”. Parla di “saturazione del mercato”, non credendo che aprire altre edicole sia la soluzione in un momento di crisi “Ci andremo solamente a dividere un lavoro tra chi già fa fatica” aggiunge, esprimendo preoccupazione. Non molto tempo fa avevano fatto sentire la loro voce gli edicolanti nella residenza municipale in merito alla situazione del pagamento del suolo pubblico, in seguito ad una delibera che prevedeva un aumento del canone “Gli assessori avevano preso in considerazione le nostre posizioni e devo dire” continua Del Rosso “che erano venuti incontro alle nostre esigenze. Io avrei dovuto pagare quasi il triplo degli attuali 500 euro”. Situazione al momento bloccata. Un timore, il suo e quello degli altri colleghi del centro, come ha tenuto a specificare, che resterà, forse, per ora congelato, vista la situazione politica a palazzo San Francesco. “Vedremo che cosa farà la nuova amministrazione” conclude Del Rosso.