OPPOSIZIONE: L’IRA S’IMPENNA

“La misura è colma”. Dura reazione di Filadelfio Manasseri e Luigi Rapone, due degli undici consiglieri di minoranza di palazzo San Francesco finiti ieri su un manifesto firmato Pdl diffuso sul web (clicca qui) che si rifà ai vecchi metodi della politica.  Meditano ora le dimissioni, che arriveranno molto presto probabilmente,  tutti i consiglieri di opposizione. Anche se annunciate in diverse occasioni, vista la maggioranza frantumata, ma mai attuate perchè la crisi ha minato anche la loro unità.  Esplode l’esasperazione di Manasseri e Rapone i quali ritengono che l’iniziativa del Popolo delle Libertà, da cui il presidente del Consiglio comunale ha preso le distanze,   denota arroganza e bassezza “Oggi” affermano “dopo il nostro ultimo atto di responsabilità (l’approvazione del nuovo piano casa) ci vediamo ripagati con una iniziativa (manifesto) rozza, scomposta e di basso profilo che si commenta da sola. Questi signori, che per la loro presunzione ed arroganza non sono più in grado di essere maggioranza, tentano maldestramente di riversare le responsabilità sulla minoranza e su chi è stato escluso per aver tentato di richiamarli agli impegni assunti”.  Ribadiscono ancora una volta che “Federico e la sua maggioranza non hanno più la nostra fiducia da tempo per aver disatteso tutti gli impegni che aveva assunto con gli elettori e per aver con arroganza offeso la dignità di uomini che con generosità gli avevano accordato la fiducia e l’impegno”. Chiaro il riferimento agli ex assessori Susi, Schiavo e Consorte. “Siamo stati più volte tentati di accogliere l’invito dell’opposizione a “staccare la spina” continuano “ma negli esclusivi interessi della Città, abbiamo garantito il varo di atti deliberativi che, se non approvati, avrebbero determinato il collasso totale dei servizi essenziali (licenziamento delle cooperative, raccolta rifiuti, rimozione neve, trasporti urbani ecc.) Il sindaco si era impegnato a dimettersi e il presidente del Consiglio (Angelucci) ed il capogruppo del Pdl ( Di Cesare) si erano fatti garanti. Nulla di tutto ciò” concludono “è avvenuto confermando un atteggiamento di inaffidabilità già ampiamente dimostrato in tante altre situazioni”.

Immediata la replica del sindaco “mi stupisce il clamore, è satira sul social network” (clicca qui)