MASTRANGIOLI “PROVINCIA DICA NO ALLA SNAM”
“La Provincia dell’Aquila si esprima negativamente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per la centrale di compressione e spinta che la Snam intende realizzare a Sulmona in Località Case Pente”
Lo chiede il Consigliere provinciale Enio Mastrangioli, attraverso una lettera inviata ieri ai Presidenti della Giunta, del Consiglio, al Dirigente del Dipartimento Ambiente e per conoscenza al Presidente della Commissione Provinciale Ambiente, poiché per venerdì 11 si terrà a Pescara la Conferenza dei Servizi per il rilascio dell’AIA e alla quale parteciperà formalmente anche la Provincia. Il Consigliere Mastrangioli, nel raccogliere le sollecitazioni del Comitato per l’Ambiente della Valle Peligna e dei numerosi cittadini che hanno partecipato all’incontro pubblico che si è tenuto a Sulmona lo scorso lunedi, ha inviato, insieme alla lettera, copia del Parere che il Collegio Regionale per le Garanzie Statutarie rilasciato in merito alla richiesta della Snam. Parere che esprime contrarietà al rilascio dell’AIA per la realizzazione della centrale poiché in contrasto con la legge Regionale 28/2012 che impedisce la localizzazione e la realizzazione di tali opere in zona sismica di prima categoria.
“L’espressione di contrarietà da parte della Provincia” sottolinea Mastrangioli “sarebbe oltretutto coerente con le innumerevoli risoluzioni, assunte all’unanimità dal Consiglio Provinciale, di contrarietà al progetto di tracciato del metanodotto e collocazione della cabina che la Snam intende realizzare nel territorio peligno. Considerato che, a livello provinciale, si è spesso utilizzata l’argomentazione che una cosa sono le deliberazioni consiliari e un’altra le responsabilità autonome dei tecnici e dirigenti provinciali che devono esprimere il proprio parere, proprio il Collegio Regionale per le Garanzie Statutarie ha voluto togliere ogni alibi a proposito, scrivendo nel proprio Parere la seguente importante considerazione:
“Ovviamente gli uffici amministrativi non possono non fondare la propria azione sul contenuto esclusivo di una risoluzione, ma il vertice politico del relativo settore amministrativo deve, nell’ambito delle proprie competenze, fornire indicazioni coerenti con quanto deliberato dal Consiglio regionale pena lo scadimento a tamquam non esset dell’operato del Consiglio e del venir meno del dovuto rispetto istituzionale per l’operato e per la stessa figura del Consiglio regionale.
Le risoluzioni del Consiglio regionale non possono essere completamente disattese pena la trasmissione ai cittadini di uno svuotamento completo della rappresentanza politica. E’ importante, adesso, che in tutte le sedi si difendano strenuamente le deliberazioni più volte assunte dagli organi elettivi comunali, provinciali e regionali, nei confronti della volontà prevaricatrice della SNAM e dei comportamenti ambigui di alcuni settori del Governo centrale e regionale”