METODI, NOMINE E VECCHIE POLEMICHE

SULMONA –  Si torna indietro, si guarda al passato in merito alla scelta della nomina degli scrutatori a chiamata diretta al Comune di Sulmona, in vista delle elezioni politiche del prossimo 24 febbraio (Clicca qui). Sembra che l’immobilismo sulmonese non trovi via d’uscita, se dopo venticinque anni nulla è cambiato nelle stanze di palazzo San Francesco. Che si tratti di vecchi merletti, nonostante il meccanismo fosse ormai mutato, basta affondare le mani nel passato della politica locale che spuntano fotografie datate 17 maggio 1988, le quali raccontano (articolo foto) di una protesta con tanto di torta da “spartire” e cartelloni, durante la seduta pubblica della Commissione elettorale nell’aula di palazzo San Francesco. Una sorta di azione dimostrativa e simbolica, come ricorda Marco Massaro, all’epoca cronista del quotidiano Il Centro, che raccontò con gli scatti quell’episodio , in cui entrarono in aula con i cappelli da chef, Mario Pizzola e Fausto Andreotti, insieme a Pietro Di Paolo con un cartello tra le mani. Era l’epoca della Giunta La Civita e al banco, come si vede nella foto, c’erano Italo Caputo (DC), Antonio Mancini. Una protesta che lasciava intendere che la spartizione degli scrutatori equivalesse a quella di una torta.  La decisione finale, anche quella volta non senza polemiche, fu quella di bocciare la proposta del sorteggio avanzata dai verdi.

                                                                                                                                                                                                                                                                        g.s.