PROTESTA CARCERE, UIL “PARZIALMENTE SODDISFATTI”

Il carcere di Sulmona diventerà istituto di massima sicurezza. Si ‘ detta parzialmente soddisfatta la Uil Penitenziari che ieri è scesa in piazza davanti la sede del provveditorato a Pescara, per manifestare contro l’apertura del reparto penale nel carcere pescarese, secondo le linee guida dell’amministrazione penitenziaria e riallaccia i rapporti sospesi con il provveditore. “Il penale, la cui struttura è pronta dalla primavera scorsa, andrà aperta perchè così ha stabilito il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria pur non avendo ottenuto le 35 unità richieste dal provveditorato stesso sfruttando l’uscita dai corsi a giugno e settembre 2012 dei neo agenti”. E’ quanto ha sostenuto il Provveditore Bruna Brunetti, secondo quanto riferito in una nota dal segretario Uil Penitenitenziari della provincia dell’Aquila, Mauro Nardella, spiegando che non c’è stata piena soddisfazione da parte del sindacato “considerato che saranno da subito 15 le unità di polizia penitenziaria da assegnare all’istituto pescarese per poi raggiungere quota 24 entro febbraio”. Il penitenziario di Sulmona sarà trasformato in carcere di massima sicurezza, ospitando solo detenuti ad alta sicurezza e sarà chiusa sarà la casa lavoro (come più volte richiesto dalla UIL penitenziari perchè ritenuta incompatibile), che traslocherà a Vasto, luogo di penitenza solo per internati.

Quanto al repartino penitenziario nell’ospedale di Sulmona, il Provveditore, che si concerterà con il direttore generale dell’ASL Giancarlo Silveri, ha espresso l’idea di concentrare sull’ospedale di Pescara ospedale il futuro ricovero dei detenuti. La delegazione Uil ricevuta dalla Brunetti era composta, oltre che da Nardella, dai segretari regionale, Giancola Giuseppe, provinciali di Chieti Di Giovanni Ruggero, di Teramo Paolo Lezzi e di Pescara Valdino Franchi. L’apertura del nuovo reparto è prevista per il prossimo 27 gennaio, e, come spiega il sindacalista peligno, raddoppierà il numero di detenuti (dagli attuali 200 a 400) con l’utilizzo di sole 12 unità di polizia penitenziaria “per di più provenienti dalle già deflazionate piante organiche gli istituti quali Teramo, Sulmona e Lanciano”, sottolineando che è stato contestato soprattutto

nei numeri, “atteso che accorcerà le coperte già corte dei pre citati istituti di pena ed anche in considerazione del fatto che 12 unità di polizia penitenziaria per 200 detenuti in più ci sembrava davvero impossibile da accettare”.

Le unità che saranno assegnate a Pescara, continua Nardella “saranno equamente prelevate dagli istituti di pena di Vasto, Teramo, Chieti, Sulmona e l’Aquila e questo al fine di pesare il meno possibile sull’economia degli stessi. Gli uomini e le donne della polizia penitenziaria, che faranno richiesta a titolo volontario e senza oneri a carico dell’amministrazione, saranno inviati a Pescara in regime di distacco e con un criterio che prevede la rotazione di tutti gli aventi diritto ad intervalli di tre mesi. Il tutto in attesa che il Dipartimento, al termine dei corsi che formerà i neo agenti (previsto per giugno), invii altro personale per completare le 35 unità richieste dal provveditorato.