L’ULTIMO TRENO
Fino a qualche anno fa era tradizione per un gruppo di appassionati di montagna fare la traversata da Sulmona a Pescocostanzo, passando per la Cresta di Pietramaggiore, andare a pranzo in un noto ristorante del paese e ritornare in cittĆ in treno. E sicuramente sarĆ ancora vivo il ricordo di tutti quei bambini, ora più che ragazzi, che salirono sul treno alla stazione di Sulmona per scendere a Campo di Giove e tornare a scuola a piedi per il sentiero di montagna accompagnati da maestri poco convinti della scarpinata. La linea ferroviaria Sulmona Isernia ne potrebbe raccontare infiniti di questi episodi sin da quando fu inaugurata negli ultimi anni del 1800, da unāidea del Senatore Giuseppe Andrea Angeloni, contribuendo a diminuire lāisolamento di una delle zone più impervie dāAbruzzo e dando la possibilitĆ agli abitanti del Centro Abruzzo di raggiungere più facilmente Napoli. Ma i tempi cambiano e adesso ĆØ la linea ferroviaria ad essere isolata dal territorio dopo che lāultimo treno ĆØ passato nel dicembre 2011 e non si sa se mai se ne rivedranno, in tempi che anche un servizio pubblico deve sottostare alle leggi del mercato, non potendo sopportare gli alti costi per un numero esiguo di passeggeri. Però ĆØ difficile capire perchĆ© non ĆØ stato fatto nulla per aumentare i passeggeri. La linea collega lāimportante snodo ferroviario di Sulmona con note localitĆ turistiche invernali ed estive abruzzesi come Roccaraso o il Parco Nazionale dāAbruzzo, passando per il Parco della Majella, costituendo il tracciato stesso unāattrattiva per i suoi panorami. Dāinverno ĆØ lāunico collegamento tra Campo di Giove e Roccaraso, poichĆ© alle prime nevicate la strada della Forchetta ĆØ chiusa per il pericolo di slavine. Quante proposte turistiche, invernali ed estive, si potrebbero formulare? Sciatori che potrebbero essere lasciati vicino agli impianti di risalita o escursionisti che scenderebbero dal treno giĆ con lo zaino in spalla visto che le stazioni si trovano allāinizio dei sentieri. Tutto questo potrebbe sembrare frutto di una fervida fantasia ma basta guardarsi un poā intorno per rendersi conto che sono giĆ affermate realtĆ , sempre allāombra di montagne. Roberto Bezzu