CROCE E RAIANO, LA REPLICA DEGLI ORGANIZZATORI DEL CONVEGNO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Gentile direttore, ho letto, con attenzione e con un po’ di sorpresa, l’intervento del signor Andrea Giampietro nel quale contesta quanto scritto in un mio comunicato stampa pubblicato sui siti on line. Le ragioni sarebbero le presunte inesattezze circa i legami di parentela tra Angelina Zampanelli e la famiglia Rossi-Sagaria; la sottovalutazione dell’importanza di casa Sagaria; la scarsa considerazione per il lavoro svolto nel passato sul rapporto Croce e Raiano. Sgombriamo il campo dal problema della sottovalutazione della “casa”, perché in merito a questo il signor Giampietro, in un colloquio privato ai margini del Convegno di sabato scorso, ha riconosciuto che il  problema non sussiste. In merito ai legami della Zampanelli, vorrei dire che il mio non era un “trattato”, ma un articolo giornalistico. Quello che interessava ed interessa al lettore era ed è il legame tra la signora e Benedetto Croce e l’influenza che essa ebbe sull’uomo e lo studioso. Ed il fatto che questo avvenisse a Raiano. Inoltre, anche lo storico professore Barbagallo tratta en passant l’argomento in “Napoli Belle Epoque”. Bisognerebbe avere la  sensibilità di capire tipologia ed obiettivo dello scritto. Infine la presunta sottovalutazione del passato. Mi permetto di dire che non è così. Noi sabato abbiamo ringraziato più volte chi tanto ha lavorato per tenere viva la memoria di Benedetto Croce a Raiano. A partire da Camillo Sagaria, che ha messo a disposizione tutto se stesso perché il nostro progetto si realizzi. Ma ora dobbiamo guardare al futuro. Noi della nostra generazione abbiamo imboccato ormai il viale del tramonto.
Il nostro compito è quello di passare il testimone a chi viene dopo di noi, come, per quanto riguarda Raiano,
Giuliano Commito e Francesca Di Giulio. Ma anche ai cinque delle scuole d’Abruzzo che tanto brillantemente
hanno illustrato il loro lavoro. Loro sono giovani veri e non “giovani vecchi” che cercano ti tenere viva la
memoria con il loro linguaggio e la loro sensibilità. Che è diversa dalla nostra.
Ed infine, un ‘ultima cosa. La cultura, per poter durare, va “organizzata”. Questo è il senso del Centro di Documentazione, del Parco Letterario Crociano a cui stanno lavorando i tre Comuni (Pescasseroli, Raiano e Montenerodomo), la collaborazione sinergica che parte da oggi intorno al Premio nazionale di Cultura Benedetto Croce di Pescasseroli. Altrimenti, ed è questo l’unico appunto che faccio a chi ha lavorato nel passato, siamo al “Blowing in the wind”.
Benedetto Croce non lo merita!
Grazie
Pasquale D’Alberto