“OSPEDALE A RISCHIO SMANTELLAMENTO” GRIDO DI DOLORE DEL SINDACO CASINI

Mentre è attesa l’inaugurazione del nuovo plesso, l’ospedale di Sulmona appare vicino allo smantellamento. C’è il rischio del paradosso di un edificio nuovissimo, il primo antisismico in Abruzzo, prossimo all’inaugurazione pronto però ad ospitare un mero cronicario.  Il quadro attuale sembra disegnare questo futuro per l’ospedale dell’Annunziata. Cinque reparti o Unità operative complesse sono in disarmo, tra dirigenti da sostituire, personale carente e medici che decidono di andare altrove o nominati per il presidio sulmonese sono poi destinati all’Aquila o Avezzano. Ortopedia per i primi mesi dell’anno nuovo resterà senza primario, andando in pensione il dottor Lino Cavasinni, che ha reso il reparto un’eccellenza del presidio peligno. Senza primario è anche il reparto di Chirurgia, con il pensionamento del dottor Maurizio Tempesti. In questo reparto peraltro due medici hanno deciso di lasciare l’ospedale sulmonese, preferendo il lavoro in altri ospedali. Anche Medicina è in attesa di un concorso per la designazione del primario. Invece per la Rianimazione il concorso è stato espletato ma tarda la nomina del nuovo dirigente. Precaria anche la situazione a Cardiologia, con un dirigente vicino alla pensione ma soprattutto con strumentazione più avanzata attesa da tempo. Come più in generale è attesa una nuova strumentazione per la diagnostica, che continua ad accusare carenze sempre più frequenti, provocando disagi sempre più gravi per utenti e pazienti dell’ospedale. “E’ davvero assai pesante questa sensazione di smantellamento, ho scritto già quindici giorni fa al direttore generale dell’Asl e a tutti gli altri dirigenti dell’azienda, per chiedere un incontro urgente ma per ora tutto tace” dichiara il sindaco Annamaria Casini, preoccupata della piega che prende la situazione dell’ospedale. “Deve cessare una volta per tutte la tecnica della desistenza a scapito dell’ospedale dell’Annunziata, vanno in pensione medici dirigenti e non vengono più sostituiti, lasciando in agonia reparti e servizi essenziali e smontando pezzo a pezzo la struttura ospedaliera, un fatto gravissimo e non più tollerabile” sottolinea il sindaco. “Oltretutto per modificare questo stato di cose, pur sostenendo la battaglia per il primo livello, che vede unito l’intero consiglio comunale di Sulmona e tutto il territorio, dal governo centrale arrivano segnali negativi – precisa Casini – basta leggere il documento economico-finanziario del governo Conte per rendersene conto, infatti i parametri e criteri fissati dal decreto Lorenzin, combattuto in campagna elettorale, restano immutati, questo il dato di fatto indiscutibile”. Un quadro a tinte fosche che rischia di precipitare in un baratro, se non ci saranno interventi tempestivi ed una “terapia” efficace, a sventare il paradosso di un ospedale nuovo ridotto a mero cronicario.