FIOM: INCONTRO URGENTE CON REGIONE E MISE SUL DESTINO DELLA MAGNETI MARELLI
La trattativa per la vendita della Magneti Marelli alla Kkr statunitense agita gli ambienti sindacali e per questo la Fiom-Cgil della provincia dellāAquila, la Fiom regionale e le Rsa della Fiom, preoccupate per le notizie riguardanti lo scorporo e vendita dell’azienda della Fca, hanno richiesto un incontro urgente alla Regione. Intanto ĆØ di queste ore la notizia che Fca avrebbe bocciato la proposta di Kkr, secondo quanto riportato dal quotidiano economico “Il Sole-24 Ore”. “L’incontro ĆØ necessario perchĆ© il Gruppo Marelli lavora su elettronica, motore elettrico e lighting che hanno una forte diversificazione delle commesse anche da produttori di auto stranieri, mentre Plastica e Sistemi Sospensioni sono spesso legati a doppio filo ai volumi di FCA.Preoccupati di eventuali ipotesi di āspezzatinoā, si ritiene necessario un incontro urgente con la Regione e con il Ministero dello Sviluppo economico per capire quale sarĆ il futuro dellāunica grande realtĆ industriale rimasta in valle Peligna” spiegano i sindacati. “La Fiom ha sempre dichiarato di essere contro qualsiasi ipotesi di Ā«spezzatinoĀ» e di porsi l’obiettivo di salvaguardare il sistema industriale italiano della componentistica, di cui Magneti Marelli, sarebbe potuta essere un polo di attrazione per una internazionalizzazione. Lo scenario che sembrerebbe invece proporsi ĆØ di una cessione a una multinazionale giapponese” continuano i sindacati, proponendo un tavolo di confrontoĀ con il Governo e la proprietĆ “per garantire l’occupazione e gli investimenti, sia negli stabilimenti di produzione che in quelli di ricerca e sviluppo, anche per impedire la perdita del know-how del sistema Paese”.Ā La Fiom in queste settimane ĆØ impegnata in tutti gli stabilimenti per tenere le assemblee sulla scadenza del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro, il primo punto della piattaforma ĆØ avere chiarezza sul futuro proprietario del gruppo. Infine si chiede un intervento delĀ Governo “per l’avvio di un confronto con l’azienda che garantisca l’interezza del gruppo, l’occupazione e lo sviluppo per il futuro dell’automotive ed in particolare della componentistica, anche con un intervento diretto pubblico”.