LA MAGGIORANZA SI RICOMPATTA, LA MINORANZA ANNUNCIA BATTAGLIA. SALVATI CONTRO DI MASCI ESPULSA DALL’AULA

La maggioranza torna compatta, il sindaco Annamaria Casini tira un sospiro di sollievo e la minoranza prende atto che la crisi ĆØ risolta, almeno per il momento ma annuncia battaglia in aula consiliare e in cittĆ , per incalzare l’amministrazione comunale affinchĆ© mantenga gli impegni presi. Intanto nella prossima seduta consiliare la minoranza presenterĆ  mozione di sfiducia al presidente del Consiglio comunale, Katia Di Marzio, perchĆ© partecipando alle riunioni di maggioranza, avrebbe violato il proprio ruolo super partes. E’ stata questa la conclusione della seduta di Consiglio comunale convocata sulla crisi, che non ha risparmiato momenti di alta tensione nel dibattito serrato ma raramente dal tenore elevato. Il sindaco, a conclusione di tre ore di schermaglie tra maggioranza e opposizione, ha preso atto della ritrovata intesa nella coalizione civica, con Fabio Pingue e Andrea Ramunno non piĆ¹ sulla linea dello scetticismo, tornati sui loro passi. ā€œVoglio confrontarmi sulle cose da fare ogni giorno con maggioranza e minoranza e con la cittĆ  stessa ā€“ ha sottolineato il sindaco ā€“ faccio tesoro di quanto emerso nella discussione di questa mattina e vado avanti, proseguendo il percorso intrapreso e dando sostanza al nuovo corso che ho proposto al momento del ritiro delle dimissioniā€. Ad alleggerire il clima di tensione nella maggioranza ĆØ stato Fabio Pingue. Il capogruppo di Avanti Sulmona ha ripetuto di voler solo essere una delle due anime della maggioranza, quella di centrosinistra, accanto a quella gerosolimiana, che non deve essere egemone. Poi ha rivendicato il suo ruolo di stimolo verso l’amministrazione comunale, ricordando i tanti progetti fermi o che procedono solo lentamente. ā€œTrenta milioni di euro sono stati stanziati per questa cittĆ  e per sostenere progetti importanti ma restano non spesi ā€“ ha sottolineato Pingue ā€“ il resto, anche quanto detto e scritto su di me, non m’interessaā€. Lo stesso Andrea Ramunno ha spento le tensioni delle scorse settimane ribadendo il proprio impegno ā€œad un’azione costante da svolgere nell’ottica degli obiettivi che questa amministrazione comunale si ĆØ data e per i quali ha ottenuto largo consenso elettoraleā€. Ad aprire il fuoco di fila della minoranza ĆØ stato Maurizio Balassone (Sbic) rimproverando al sindaco di aver motivato le sue dimissioni per l’incapacitĆ  dimostrata dai consiglieri di maggioranza e per la loro mancanza di coraggio, di aver dichiarato che l’esperienza civica ĆØ fallita e poi dopo aver ritirato le dimissioni oggi continua il percorso amministrativo con quella stessa maggioranza, come se nulla fosse accaduto. ā€œNoi siamo intervenuti con proposte su trasporti, sanitĆ , commercio e altri problemi della cittĆ  ma il sindaco, sebbene proclami a parole di volere il dialogo con la minoranza, non ci ha mai dato ascoltoā€ ha concluso Balassone che a fine seduta si dirĆ  deluso della replica “inconsistente” del sindaco. ā€œIl sindaco stesso ha delegittimato la sua maggioranzaā€ ha ripreso Antonio Di Rienzo, capogruppo Pd, ricordando al sindaco di aver tenuto la precedente seduta consiliare senza dibattito, chiudendo cosƬ le porte al dibattito con la minoranza. Poi ha elencato tutto ā€œil nulla di fattoā€ dell’amministrazione comunale. ā€œQuesta amministrazione comunale e questa maggioranza stanno solo prendendo la politica come un gioco, giocano sulle sorti della cittĆ ā€ ha accusato Francesco Perrotta. ā€œIl sindaco ĆØ stata costretta alle dimissioni dalle intemperanze dei giovanotti della maggioranzaā€ ĆØ intervenuta Elisabetta Bianchi prendendosela con Pingue e Ramunno e chiedendo alla maggioranza ā€œla veritĆ  sulla crisiā€. ā€œIl sindaco addossa responsabilitĆ  solo sugli altri, non fa mai autocritica, mentre tanti problemi, grandi e piccoli, restano irrisolti, perfino quelli di ordinaria amministrazioneā€ ha protestato Bruno Di Masci, annunciando iniziative della minoranza per informare i cittadini su quanto avviene al Comune e sui problemi da risolvere. ā€œUscire da questa maggioranza ĆØ stata la cosa giustaā€ ha dichiarato Mauro Tirabassi che ha ricordato le difficoltĆ  denunciate giĆ  quando era in maggioranza restando perĆ² inascoltato e lanciando una frecciata all’indirizzo del vice sindaco Nicola Angelucci, a proposito delle dimissioni dell’ex vice sindaco Mariella Iommi. ā€œSono stati cambiati tutti gli assessori che avevano portato voti candidandosi alle elezioni comunali, loro ci hanno messo la faccia, adesso di quegli assessori non ce n’ĆØ piĆ¹ nessuno e da quel momento ĆØ iniziata la crisi di questa coalizioneā€ ha concluso Tirabassi, ricordando che la prioritĆ  resta la riforma della macchina amministrativa. Ma a spezzare il clima del confronto serrato ma senza scosse ci ha pensato Roberta Salvati chiamando in causa Di Masci per certi suoi comportamenti. Un’accusa dopo l’altra, invano interrotta dal presidente Di Marzio, Salvati ha dato addosso al consigliere Pd, motivando la sua collera per un filmato nel quale sarebbe stata offesa personalmente, in una sede privata. Una profluvie di aggettivi verso Di Masci che ha costretto il presidente ad allontanarla dall’aula. Di Masci, che non era in aula in quel momento, ha annunciato che nelle sedi opportune tutelerĆ  la sua persona. Poi un intervento di circostanza, per sancire la ritrovata intesa, del capogruppo di Sulmona al Centro, Luigi Santilli, che controvoglia ha preso la parola senza soffermarsi su obiettivi di programma e temi politici ma solo per ā€œbeccarsiā€ con il capogruppo di Forza Italia, Bianchi. Un finale consiliare stanco, in linea con il tenore poco appassionante dell’intera seduta.