OCCUPAZIONE E IMPRESE IN CALO NELL’EDILIZIA, VERROCCHI (CGIL): PESA L’ESCLUSIONE DELLA VALLE PELIGNA DAL CRATERE SISMICO

Il comparto dell’edilizia in Valle Peligna fa segnare ancora dati di segno negativo sia per quanto riguarda l’occupazione sia per quanto invece riguarda il numero delle imprese attive nel settore. Ad annunciare questi dati, forniti dalla Cassa Edile della provincia aquilana, ĆØ Emanuele Verrocchi, segretario provinciale della Fillea-Cgil, il sindacato dei lavoratori edili, che sottolinea ancora il dato in calo dell’occupazione nel comparto che dovrebbe essere trainante per il territorio. La riduzione degli occupati si aggira sul 14.19% nel 2017, rispetto all’anno precedente. Mentre scende del 18% circa la presenza di imprese edili. L’ultimo dato interessante riguarda poi la presenza di lavoratori di origine straniera, che si attesta sul 31% della manodopera complessiva del comparto. I piĆ¹ numerosi tra i lavoratori migranti nell’edilizia sono i rumeni e gli albanesi, seguiti da macedoni e kosovari. “Sono dati che mostrano sostanziale declino e immobilismo del comparto edile nel nostro territorio – sottolinea Verrocchi – adesso ci attendiamo che gli annunci di questi ultimi giorni, venuti dall’amministrazione comunale sulmonese, riguardanti la disponibilitĆ  di risorse per circa due milioni di euro a beneficio della ricostruzione post sisma e il piano triennale delle opere pubbliche, approvato di recente dal consiglio comunale, possano dare respiro e fiducia al settore, avviando una ripresa, per nuova occupazione e magari nuove imprese”. La crisi viene perĆ² da lontano, dal 2009, l’anno del terremoto dell’Aquila e delle occasioni mancate dalla Valle Peligna, soprattutto per responsabilitĆ  politiche dell’epoca. “Scontiamo il peccato originale di non essere stati inseriti nel cratere sismico – accusa il segretario provinciale Fillea – un fatto che ci penalizza sia nei tempi che dal punto di vista burocratico, per l’iter di tutte le pratiche post terremoto. Tutte situazioni che incidono negativamente sul comparto edile. Ed infatti nei comuni del cratere, se si pensa all’Aquila o anche alla vicina Bugnara, tutto si svolge diversamente, con iter piĆ¹ celeri e si ricostruisce a ritmi piĆ¹ seri”. Uno dei segni della stasi originata da questa situazione ĆØ anche dato dalle vicissitudini dell’Ufficio sisma. “E’ un fatto che dipende dalle carenze di personale – sostiene Verrocchi – un problema diffuso della pubblica amministrazione, che ĆØ simile anche nell’ufficio territoriale di Goriano e in altri casi. Se non si provvede alla soluzione di questi problemi tutto diventa piĆ¹ difficile e lento. E’ un problema di volontĆ  politica e di attenzione su quei servizi”.