CLUB ALPINO: EMERGENZE INCENDI O STRADE AFFRONTATE SEMPRE QUANDO SONO GIA’ ESPLOSE

La protesta per le strade chiuse da un’ordinanza emessa dal settore viabilità della Provincia dell’Aquila andava fatta nei palazzi della Regione e della stessa Provincia, non solo davanti ai blocchi di cemento. E’ quanto sostiene il Club Alpino Italiano, sottolineando il fatto che sulle emergenze incendi o strade si interviene sempre quando l’emergenza esplode in tutta la sua gravità e mai prima. “Ormai tra le nostre montagne è sempre emergenza. Eppure chi va in montagna aveva più volte segnalato la situazione delle strade e la loro continua chiusura e aveva anche creduto all’inizio dei lavori nel mese di aprile per riaprire la strada tra Pacentro e Passo San Leonardo” dichiara il Cai.
“Bene hanno fatto alcuni sindaci a protestare, per la verità pochi come se il problema fosse solo di Pacentro o Campo di Giove e non degli altri Comuni che si pregiano di avere assessori con delega alla montagna. Ma forse si è sbagliato il luogo della protesta, la fotografia non andava fatta davanti a muti blocchi di cemento ma nei Palazzi della Regione o della Provincia mentre si battono i pugni sulle scrivanie di coloro che decidono chi sia figlio o figliastro, per chiedere risorse per un territorio montano che invece di essere considerato una ricchezza è abbandonato a sé stesso – sottolinea ancora il Club Alpino – un territorio di paradossi dove il giovane Francesco è rimasto imprigionato nella sua azienda con la sola colpa di voler lavorare a casa sua mentre a pochi chilometri si sono investiti cinque milioni di euro per il carosello della neve, e non ci stancheremo mai di ricordarlo. O l’altro paradosso che mentre si protesta per la chiusura delle strade per mancanza di manutenzione, a valle lungo la Statale 17 veniva steso un nuovo manto di asfalto per permettere il passaggio del Giro d’Italia. Con il gran finale del passaggio di responsabilità dalla Provincia ai Comuni e la conseguente riapertura delle strade. Praticamente si è capito che è stato tutto uno scherzo, compresi coloro che si sono presi una contravvenzione negli anni passati per essere passati dove ora si circola liberamente senza aver fatto nessun lavoro”. “Per quanto altro tempo dovremo assistere alle emergenze prima che qualcuno si decida a prevenirle e a ricostruire il territorio partendo dalle vie di comunicazione? Quando capiranno i sindaci dei territori montani che le promesse sono svanite? Quante altre volte si dovrà ricorrere ai volontari come quelli che si sono visti in questi giorni ad aggiustare e ripulire le strade chiuse?” si domanda il Cai.
Proprio in questi giorni il Club Alpino Italiano ha iniziato i lavori del Progetto Sentiero Italia, percorso che parte dalla Sardegna, attraversa la Sicilia, risale gli Appennini e le Alpi per arrivare a Trieste, è stato già definito il sentiero più lungo del mondo. In Abruzzo passerà anche sul Morrone e attraverserà le località che sono state isolate in questi giorni. I soci CAI impegnati nelle ricognizioni hanno trovato sentieri invasi dalla vegetazione, distrutti dalle frane, interdetti da ordinanze prefettizie, ma si sono già rimboccati le maniche supplendo ancora una volta alle istituzioni preposte a questi lavori. “Con la speranza di veder tornare quei turisti che in questi giorni, più testardi degli abruzzesi, si ostinano a visitare le nostre montagne” conclude il Club Alpino.