DELITTO COLABRESE, PROCESSO IN APRILE PER IL SULMONESE DEL MONACO
Sarà processato per omicidio volontario, occultamento di cadavere e spaccio di sostanze stupefacenti il sulmonese Francesco Del Monaco, 24 anni, sul quale pende la pesante accusa di aver ucciso l’amico Giuseppe Colabrese, sulmonese ed originario di Pescocostanzo. Il giovane sulmonese comparirà davanti al Gup del Tribunale di La Spezia il prossimo 27 aprile. Ieri mattina nel corso dell’udienza preliminare il giudice ha accolto l’istanza presentata dal legale dell’imputato, avvocato Lando Sciuba accettando di definire il procedimento giudiziario con il rito abbreviato. Il giudice ha anche ammesso la costituzione di parte civile dei familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Federica Benguardato e Nicodemo Gentile. Con la scelta del ricorso al rito abbreviato, i legali dell’imputato oltre ad ottenere lo sconto di un terzo della pena, puntano sul fatto che il giudice dovrà decidere se condannare o assolvere Del Monaco, basando il suo verdetto esclusivamente sulla attendibilità delle prove raccolte dalla pubblica accusa durante la fase preliminare dell’inchiesta. Secondo la difesa infatti, il castello accusatorio presenterebbe numerose lacune e zone d’ombra soprattutto per quanto riguarda l’attendibilità delle perizie eseguite sul corpo di Colabrese, ritrovato dopo quasi tre mesi dalla morte in avanzato stato di decomposizione in un bosco di Cerri di Arcola in provincia di La Spezia. Secondo quanto ricostruito dalla magistratura, l’omicidio avvenne il primo agosto 2015. Quel pomeriggio Colabrese arrivò con un treno alla Spezia, per poi prendere un autobus per Arcola. Ad attenderlo ci sarebbe stato proprio Del Monaco, che poi, una volta nel bosco, avrebbe sferrato un colpo violentissimo alla testa del ventisettenne utilizzando un oggetto contundente, forse un sasso raccolto lungo la strada. Del Monaco, secondo la procura, conosceva bene quei luoghi perché i genitori sono proprietari di un’abitazione a Romito Magra, località vicina al bosco di Cerri. I carabinieri sono venuti a conoscenza dell’appuntamento dopo aver analizzato il traffico telefonico dei cellulari dei due ragazzi, per portare avanti un’attività di spaccio di hashisc. Del Monaco, interrogato, disse che Colabrese era salito su un treno per Genova per far ritorno a Sulmona e che da quel momento non l’avrebbe più visto.