INTRODACQUA, SCONTRO SU TARI E FINANZE COMUNALI

Non tardano ad arrivare le repliche del gruppo di minoranza “Uniti per Introdacqua” alle dichiarazioni del sindaco Terenzio Di Censo, riguardo ai “presunti errori” per il calcolo della tassa rifiuti e, soprattutto, per le “mancate risposte” alle interrogazioni sulla “preoccupante” situazione economica dell’ente. Asserisce la minoranza: “Rileviamo che il primo cittadino di Introdacqua, a seguito degli errori segnalati per il calcolo della TARI, ha rilasciato alla stampa imbarazzanti ed infondate dichiarazioni. Affermazioni, a dir poco gravi, che dimostrano come con provocatorie e fumose asserzioni si cerca la mistificazione dei fatti” sostiene l’opposizione che poi aggiunge: “Ricordiamo al sindaco che sono state segnalate, in passato, le possibili errate interpretazioni per il calcolo della Tari, ovviamente, giusti suggerimenti mai presi in considerazione. Ricordiamo al sindaco, che lo stesso gruppo di minoranza, ha evidenziato tempestivamente, numerosi errori per il corrente anno 2017, riguardanti il numero degli occupanti per le case dei non residenti”, considerati erroneamente 4 e, non come correttamente, 2. Prosegue la minoranza: “Ricordiamo, sempre al sindaco ed alla sua  maggioranza che, le due interrogazioni sono state depositate, esattamente, il 6 ottobre u.s., con formale richiesta a protocollo dell’ente. Nella prima richiesta si interrogava il sindaco sulla “situazione finanziaria del Comune” ed in particolare, in merito alle “irregolarità” riscontrate dalla Corte dei Conti, con riferimento al rendiconto di gestione anno 2014 e, per un “disequilibrio” di cassa per il corrente anno 2017, anche questi, provvedimenti di particolare importanza, mai portati a conoscenza del Consiglio Comunale, aspetto, si ribadisce, “inaccettabile ed intollerabile”. Nella seconda interrogazione, si chiedevano elementi e chiarimenti in merito alla Determina del Responsabile del Servizio Finanziario, per supporto esterno all’attività di accertamenti dei tributi. Provvedimento non solo “inopportuno”, ma gli elementi richiesti con l’interrogazione avrebbero potuto confermare la presenza di gravissimi vizi di legittimità nella stessa determina, con obbligo di revoca a tutela dell’ente e dei componenti della giunta.Precisa l’opposizione: ”Quindi, in estrema sintesi, il Sindaco ha avuto a disposizione tutto il tempo per fornire le “doverose risposte” (la norma prevede 30 giorni) e non l’ha fatto e, sembrerebbe, come dichiarato alla stampa, non intenzionato a fornirle! L’inammissibile motivazione data dal primo cittadino, per “negare” questi chiarimenti alla minoranza, vengono attribuiti ad un provvedimento magistratuale emesso nei confronti del ragioniere, in data 11 novembre 2017, comunque, dopo il termine ultimo concesso per fornire chiarimenti. La “scappatoia” utilizzata appare palesemente, assurda ed incongruente. Pertanto, “ad onor del vero”, un sindaco dovrebbe rispondere alle interrogazioni presentate, sulla base degli atti presenti in Comune e, non in base alla presenza dei ragionieri. Conclude la minoranza: “Se il primo cittadino crede, in questo modo, di non fornire risposte, sbaglia. Dell’accaduto informeremo tutti gli organismi sovracomunali, in tutte le opportune sedi, per la trasparenza ed il rispetto delle regole, come sempre fatto dall’opposizione, sempre e soltanto nell’interesse della collettività.Ma come spesso accade ad Introdacqua, le “colpe”, con abili giochi di parole, vengono “attribuite” sempre ad altri. Se le azioni della minoranza, serviranno a fare chiarezza, come già detto, che nessuno si offenda”