SI FA PRESTO A DIRE MAFIA: E’ SCONTRO TRA SINDACO, MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE SUL CASO DELL’USCIERE EX DETENUTO

Si accende lo scontro tra amministrazione comunale e minoranza sul caso dell’ex detenuto che presta servizio nella guardiania del Comune di Sulmona, per conto della cooperativa Creaservice. Il sindaco Annamaria Casini rompe il silenzio finora tenuto sul caso e alla luce degli ultimi comunicati odierni replica con toni assai duri. “Stigmatizzo chi sta tentando in tutti i modi di colpire, in maniera vile, offensiva e denigratoria, l’operato di questa amministrazione, condotto in maniera trasparente e leale,Ā  sempre nella legalitĆ  e di ledere l’immagine di questa cittĆ , tacciandola come luogo mafioso”. Per il sindaco appare “falso asserire che a palazzo San Francesco occupi un posto di lavoro o svolga un compito importante una persona che sta scontando una pena ammessa alla misura alternativa alla detenzione”. Come pure sarebbe falso far credere, sostiene il sindaco, che il dipendente della cooperativa Creaservice (con un contratto di 4 mesi) vincitrice di un regolare bando di gara rivolto alle cooperative sociali di tipo b (il cui 30% dei lavoratori ĆØ riservato a soggetti svantaggiati),svolga il servizio di vigilanza o di servizi sociali o abbia addirittura le chiavi del Comune, “come qualche testata giornalistica ha voluto raccontare pretestuosamente, tirando fuori, inoltre, la parola mafia”. Casini stanca di polemiche insistenti si scaglia contro chi “continua a gettare fango su questa amministrazione, continuando a sollevare polveroni che, come fumo negli occhi, hanno il mero scopo di mettere in cattiva luce e far credere altro diverso dalla realtĆ  , senza mai cercare le vere informazioni e senza mai domandare ai diretti interessati, al fine di verificare i fatti prima di sbraitare con post sui social network o con comunicati stampa, ledendo anche l’immagine di una cittĆ  perbene, con la scusa di dover rendere noto alla cittadinanza chissĆ Ā  quali orroriĀ  o con una boria da scoop illudendosi di essere paladini di chissĆ² quali veritĆ Ā  da smascherare. Illusi e disinformati”. Casini ritiene invece che di questo passo “si prosegue nel solco di una campagna denigratoria e pretestuosa, la quale lascia intendere che gli scopi siano ben altri dal contribuire allo sviluppo e al benessere di questa cittĆ ”. In un comunicato di questa mattina il consigliere comunale Elisabetta Bianchi aveva stigmatizzato invece il silenzio sul caso dell’ex detenuto finora osservato dal sindaco. Pur riconoscendo la piena legittimitĆ  di una misura alternativa alla detenzione, costituzionalmente riconosciuta, Bianchi aveva mosso obiezioni sull’appropriatezza della funzione affidata ad un soggetto “non completamente restituito alla societĆ  civile”. Il capogruppo di Forza Italia per questo ha auspicato un confronto approfondito con la “maggioranza gerosolimiana”. Intanto la maggioranza non esita a replicare al consigliere Bianchi, suggerendole di portare le carte sul caso in discussione nelle sedi opportune. Se c’ĆØ mafia, la maggioranza annuncia che sarĆ  prima a denunciarla e combatterla ma la maggioranza non ĆØ disposta a soprassedere ad accuse infanganti, utili solo a generare un clima di odio e alla delegittimazione delle istituzioni, diffondendo la cultura del sospetto, anticamera di una forma di integralismo che alla maggioranza ricorda il khomeinismo.