ROGO DEL MORRONE, ITALICA E PSI ACCENDONO LA POLEMICA
Fuoco di polemiche sul rogo del Morrone. Ad accenderlo è il coordinatore del movimento Italica, Alberto Di Giandomenico, a proposito di passerelle politiche e mancato arrivo di uomini dell’Esercito, come annunciato due giorni fa.“Mentire ai Peligni in una circostanza tanto tragica prova una volta di troppo l’incapacità ai vertici della Regione e dello Stato di gestire una corretta informazione e garantire alla popolazione trasparenza e chiarezza sulle situazioni di emergenza. Non si può approfittare della tragica occasione per fare, ancora passerella in Valle Peligna e rimpinzare i poveri allocchi che ancora ci credono di frasette di circostanza” dichiara il leader del movimento. “Il Morrone brucia da giorni, ancora, nel Parco nazionale della Maiella. Fortuna che doveva essere un’area protetta. Nessun rispetto per gli animali e le aree protette in questa regione e per i cittadini dell’entroterra solo menzogne. D’Alfonso e Pezzopane, secondo una nota diramata dalla senatrice del Pd l’altro ieri, avrebbero chiesto aiuto al premier Gentiloni e, probabilmente, non avendo ottenuto nulla, hanno annunciato l’arrivo del settimo cavalleggeri – continua Di Giandomenico – chi se ne sarebbe accorto della presenza di 30 militari dell’Esercito in mezzo al caos, 30 uomini dell’Esercito che sarebbero stati promessi dagli alti ranghi della Repubblica, ma che da più di un giorno nessuno in Valle Peligna è riuscito ancora ad individuare. Dove si saranno cacciati? E oggi non c’è nemmeno il Ch47f aeromobile dell’esercito che con i suoi viaggi, ieri, ha impedito la riattivazione di diversi focolai verso Nord e a Sud, sul versante occidentale del monte Morrone”. “Ai due rappresentanti delle istituzioni chiedo se non era meglio prendere contatti con la Prefettura dell’Aquila per domandare l’invio di aiuti, di elicotteri per spegnere le fiamme, di uomini per scavare trincee e per il necessario utile a contenere il fronte del fuoco che oramai, in vetta, incombe sul versante Orientale della montagna sacra a Celestino V” conclude il coordinatore di Italica. Polemiche vengono anche da Massimo Carugno, della segreteria nazionale Psi. “Il Morrone brucia ancora. Le fiamme ora stanno imperversando sulla vetta e si stanno allargando pericolosamente. Evidentemente il notevole impegno profuso è stato insufficiente per il ridotto numero di uomini e mezzi messi a disposizione” dichiara Carugno. “La sensazione è che, scongiurato il dramma ai centri abitati, si sia alzata la bandiera bianca. Non è un bel modo di difendere il patrimonio naturalistico dopo che ci si loda per essere la “Regione Verde” d’Italia – prosegue l’esponente Psi – Stiamo assistendo impotenti ad un autentico fallimento del sistema di tutela anche preventivo del patrimonio naturalistico esistente nella nostra regione. La sgradevole sensazione è che quello che è successo al Morrone potrebbe ripetersi altrove. Il silenzio del governo regionale è assordante.
A parte parole di circostanza non mi sembra che, da parte di chi governa questa regione, siano state lanciate rassicurazioni concrete”. Infine Carugno ritiene che i cittadini abbiano il diritto di sapere: quali strumenti si intendono adottare per la riparazione dei danni ed il ripristino del patrimonio boschivo e quali strumenti si intendono adottare per munire questa regione di un efficace sistema di prevenzione ed intervento. “Silenzio, o parole diverse da queste, sarebbero solo offensive” conclude.