ESTERNALIZZAZIONI, CGIL E UIL “STIGMATIZZANO” LA SCELTA DEL SINDACO DI NINO
Il Cogesa ha bisogno di una riorganizzazione aziendale. La proposta viene lanciata dalla Cgil e dalla Uil, soprattutto alla luce della recente decisione del sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino, di bandire gara per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, come giĆ fatto dal sindaco di Prezza, Marianna Scoccia. E secondo indiscrezioni riferite dagli stessi sindacati Di Nino sarebbe intenzionata a mettere a gara anche lo smaltimento dei rifiuti stessi. “Come dire: appaltare l’intero ciclo integrato dei rifiuti ad un soggetto esterno essendo al contempo socio di un ‘azienda pubblica” sostengono Cgil e Uil che stigmatizzano la scelta dell’esternalizzazione dell’intero sistema. “Ć doveroso ricordare altresƬ che i sindaci soci dell’azienda Cogesa hanno il diritto e dovere di esercitare quello che la stessa legge definisce controllo analogo: il diritto di intervenire finanche sulle metodologie di determinazione delle tariffe e dei canoni. Tutto ciĆ² ĆØ tra l’altro previsto nello stesso statuto del Cogesa – proseguono i sindacati – difendere il diritto dei cittadini ad avere un servizio efficace efficiente e dalle caratteristiche di economicitĆ , vuol dire altresƬ difendere i livelli occupazionali che, al contrario di ciĆ² che qualche sindaco della Valle Peligna puĆ² pensare, sono a rischio ad ogni cambio di appalto o di affidamento.Dall’altra parte ĆØ anche doveroso, quindi, che i Comuni soci si rivolgano al Cogesa per la revisione delle tariffe”. Secondo Cgil e UilĀ “l’organizzazione del lavoro spetta all’azienda, ma essendo la stessa una azienda totalmente pubblica e trattandosi quindi di gestione di soldi dei cittadini, ĆØ bene aprire un tavolo permanente su una eventuale necessitĆ di riorganizzazione aziendale – condivisa con le organizzazioni sindacali – e tesa ad individuare eventuali sacche di inefficienza o di rendite di posizioni, sulle quali, nel rispetto del dettato contrattuale, intervenire al fine di efficientare il servizio.Ā Infatti non ĆØ attraverso la compressione del salario che si garantisce una corretta erogazione del servizio – tanto ĆØ vero che il costo del lavoro ĆØ determinato dalle relative tabelle, che il Cogesa rispetta, che ad ogni rinnovo contrattuale le organizzazioni sindacali, congiuntamente a quelle datoriali, inviano al Ministero del Lavoro – ma ĆØ proprio attraverso una riorganizzazione dell’efficientamento del servizio stesso mirato alla riduzione di eventuali sprechi e tesa ad un miglioramento complessivo a favore dell’utenza.Quindi i cardini sui quali ruota la nostra azione sindacale sono la difesa del servizio pubblico, dell’azienda pubblica e dei livelli occupazionali. E null’altro”.