FINE SETTIMANA DI FUOCO TRA I SINDACI DI SULMONA E PRATOLA PELIGNA

Sulla centrale unica di committenza, dopo la delibera del consiglio comunale di Pratola, di recesso dalla convenzione tra Sulmona e Pratola, ĆØ scontro tra il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini e il sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino. I due sindaci hanno dato vita ad un fine settimana di fuoco, in un botta e risposta che lascia prevedere profonde divisioni nel comprensorio per il prossimo futuro. Se Casini ha insistito sulle logiche extrapartitiche, rinnovando la sua fede civica e guardando al territorio, Di Nino, stizzita, ha ricordato al sindaco di Sulmona che ĆØ stata lei ad obbedire a logiche di “feudi e di appartenenze”, compiendo l’ultima “scelta lacerante” per il territorio sulla nomina dell’amministratore unico del Cogesa. A parlare per prima ĆØ stata Annamaria Casini. ā€œHo cercato in tutti modi un confronto sereno e costruttivo con il sindaco di Pratola Peligna, ma Antonella Di Nino ha deciso che lā€™Amministrazione da lei guidata non debba piĆ¹ far parte della Centrale Unica di Committenza con Sulmona, andando dritta per la sua strada, agendo come se fosse tutto giĆ  precostituito. Mi sarei aspettata che il sindaco di Pratola accogliesse il mio invito a un incontro teso quantomeno ad approfondire e a valutare tutti gli elementi per migliorare un servizio strategico di fatto avviato circa un anno e mezzo fa dai nostri predecessori – ha detto il sindaco di Sulmona – ero disposta ad un confronto onesto istituzionale nel quale ogni decisione sarebbe stata legittima, compreso lo scioglimento della convenzione. Invece il sindaco ha liquidato frettolosamente la questione dando l’impressione di essere guidata da motivazioni legate a vecchie logiche di opportunismo partitico e ragioni di campanile piuttosto che dagli interessi dei cittadini, non aprendosi alle opportunitĆ  di migliorare i progetti di collaborazione e rinsaldare i legami di territorio.” Il sindaco Casini ha poi concluso: ā€œRitengo che si tratti di una decisione affrettata e miope di natura politica che non guarda a percorsi strategici di territorio, scegliendo, per di piĆ¹, comportamenti che snobbano dialogo e confronto istituzionale, rischiando di andare cosƬ a minare i rapporti tra i due Comuni che si sono contraddistinti fin ora per rispetto e collaborazione. A poco tempo dallā€™insediamento del sindaco Antonella Di Nino, le avevo chiesto di poter valutare insieme soluzioni alternative che potessero coniugare le esigenze di entrambe le realtĆ . Ma invano. Dispiace che si continui a ragionare ancora restando chiusi entro i propri confini, secondo vecchi metodi di partito, senza allargare lo sguardo e proseguire processi di coesione di territorio”. E’ trascorsa appena un’ora dalle dichiarazioni venute da palazzo S.Francesco che il sindaco di Pratola Peligna ha replicato.Ā “Non sto ancora a perdere tempo a giustificare la mia decisione di uscire dalla Centrale unica di Committenza con Sulmona, frutto di una scelta ragionata e orientata alla rapiditĆ  in un settore delicato come l’espletamento delle gare – ha chiarito Antonella Di Nino – io non scelgo per calcolo politico, sono libera da condizionamenti e da retropensieri, e rendo conto solo all’interesse della comunitĆ  che guido da poco meno di due mesi. Il sindaco di Sulmona poteva impegnare meglio questo sabato pomeriggio di festa, invece di tranciare giudizi privi di fondamento logico. Le ricordo che fu proprio lei a rappresentarmi il problema della presenza di Pratola nella Centrale di Committenza, invitandomi di fatto a procedere. Cosa che ho fatto per alleggerire Sulmona e garantire a Pratola l’approdo a una Centrale di comuni piccoli piĆ¹ snella, perchĆ© oggi le esigenze dei comuni sono molteplici e la domanda di governo richiede celeritĆ . Lasci perdere poi tutta la retorica dei partiti e dei confini ristretti e metta da parte la solita affermazione della tutela del territorio. ƈ di tutta evidenza che finora sia stata solo lei a rispondere a logiche di feudi e appartenenze, e che sull’unitĆ  del territorio si ĆØ resa portavoce di una scelta lacerante sulla nomina dell’amministratore unico del Cogesa. Quella sƬ che ĆØ stata una chiara scelta politica, al contario della mia decisione di lasciare la CUC che risponde per definizione a criteri amministrativi. Quanto poi ai rapporti tra i due comuni, la velata “minaccia” della collega Casini lascia davvero il tempo che trova: sono stata Vice Presidente della Provincia e ho sempre mostrato una visione ampia e di grande collaborazione territoriale, guidando tavoli di concertazione dove esistevano solo e soltanto gli amministratori e le scelte degli stessi venivano rispettate e appoggiate, senza mai interferenze esterne. La scelta di uscire dalla CUC ĆØ stata solo una decisione amministrativa nell’interesse dei cittadini di Pratola e del territorio tutto a una maggiore celeritĆ ”.