TORNA IN DIOCESI IL DIPINTO RUBATO NEL 1993 DA S.MARIA DELLA TOMBA

E’ stato restituito questa mattina alla diocesi di Sulmona-Valva il dipinto trafugato nel 1993, nella notte tra il 4 e 5 agosto, dalla chiesa di S.Maria della Tomba. Il quadro rubato ĆØ stato recuperato in una casa d’aste di Genova, dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Ancona, competente per Marche e Abruzzo, al comando del maggiore Carmelo Grasso in collaborazione con il nucleo omologo di Genova e la compagnia carabinieri di Sulmona, al comando del capitano Florindo Basilico. Il dipinto dedicato a Sant’Omobono, patrono di Cremona e mercante di stoffe, risale al XVIII secolo, di autore ignoto e di scuola piemontese. Ad illustrare l’operazione di recupero del quadro ĆØ stato lo stesso maggiore Grasso. “Abbiamo operato grazie all’esistenza di una banca dati di tutte le opere d’arte trafugate, esistente negli uffici del comando tutela patrimonio culturale di Roma – ha spiegato l’ufficiale dei carabinieri – attraverso questa banca dati e la vigilanza costante che il nostro nucleo esercita sulle aste e vendite di beni culturali siamo riusciti a recuperare il dipinto rubato”. Esecutori materiali dell’operazione di recupero dell’opera rubata sono stati il maresciallo Alberto Monfardino e il brigadiere Giordano Novelli. Grande gioia ha espresso per il dipinto che torna in diocesi il vescovo Angelo Spina, che ha ringraziato i carabinieri per il lavoro svolto, dimostrando ancora una volta competenza e professionalitĆ . Il vescovo ha annunciato quindi che il dipinto sarĆ  collocato di nuovo nella chiesa di S.Maria della Tomba in autunno, con una cerimonia solenne. Restano adesso da recuperare altri due dipinti trafugati nella stessa occasione. “E’ stato di grande importanza ai fini dell’operazione di recupero anche il fatto che il parroco dell’epoca, monsignor Enio Di Nino, oggi scomparso, denunciĆ² il furto sacrilego a distanza di pochi minuti dalla sua scoperta – ha sottolineato il maggiore Grasso – perchĆ© una denuncia immediata agevola comunque le indagini”. Con il ritrovamento del dipinto nella casa d’aste del capoluogo ligure ĆØ stato indagato per ricettazione un genovese, che aveva posto in vendita quel quadro. Le indagini ora proseguono per recuperare gli altri due dipinti. Nella conferenza stampa svolta questa mattina nel palazzo vescovile sono intervenuti anche monsignor Maurizio Nannarone, responsabile dei Beni culturali per la Diocesi e la funzionaria della Soprintendenza Anna Colangelo.