“NON MI AVRETE MAI”, IL ROMANZO DI MARTOCCHIA PRESENTATO AI LICEALI
Alla presenza del pubblico di appassionati e cultori della letteratura, degli studenti del Liceo Classico e del Liceo delle Scienze Umane, ĆØ stata presentata questa mattina, nell’Aula Magna della sede Mazara dellāIstituto d’Istruzione superiore “Ovidio”, la nuova edizione del romanzo “Non mi avrete mai” (ed. CondĆ²), del compianto professore Giuseppe Martocchia, giĆ docente di latino e greco del Liceo Classico “Ovidio”. Ai saluti di benvenuto e di compiacimento per lāimportante iniziativa da parte della preside Caterina Fantauzzi, sono seguiti gli interventi della professoressa Rita Zaino, vedova del professore Martocchia, che ha sottolineato il ruolo di questo romanzo nellāambito delle celebrazioni del bimillenario della morte del poeta sulmonese. Puntuale, approfondito e non privo di momenti di commozione ĆØ stato lāintervento del professore. Sandro Colangelo che, come lui stesso ha affermato, si ĆØ calato nel ruolo di āfacilitatoreā della lettura del romanzo e di āveicoloā di forti emozioni. āIl titolo del romanzo- ha affermato Colangelo ā ĆØ emblematico ĆØ puĆ² essere interpretato sotto una duplice chiave di lettura. Da un lato ĆØ una chiara allusione alle vicende del romanzo dove un manoscritto rischia di non essere mai trovato; dallāaltro cāĆØ un palese riferimento alla vicenda biografica di Ovidio che nel tempo ĆØ stata sicuramente rivisitata, rivissuta, dileggiata, esaltata, ma mai veramente conosciuta nella sua totalitĆ ā. āØA rendere omaggio allāautore e alla sua opera ĆØ stata la studentessa Valeria Lattanzio del V A, nipote dello scrittore, che ha letto passi scelti del romanzo, mentre in apertura dell’incontro ĆØ stato proposto un breve brano dai Tristia di Ovidio da parte degli studenti del liceo classico. āØIl cultural thriller sorprende per i temi affrontati e per lāoriginalitĆ dellāidea che lo ispira, il diario inedito di Ovidio a Tomi (la cittĆ dellāesilio) e per questo, a buon diritto, si inserisce nelle manifestazioni in corso per celebrare il Bimillenario della morte del poeta latino, rievocandone ed emulando la capacitĆ retorica e patetica del poeta e proponendo una sua sfaccettatura piĆ¹ intima.