AL TEATRO COMUNALE CANIGLIA “LECTURA OVIDII” CON MICHELE PLACIDO

Sarà l’attore Michele Placido protagonista della Lectura Ovidii di domani, venerdì 17 febbraio, alle 20.30 nel teatro comunale Maria Caniglia, il terzo appuntamento realizzato grazie all’impegno dell’Istituto di Istruzione Superiore Ovidio e del Comitato Scientifico del Certamen Ovidianum Sulmonense, in particolare, del Presidente Domenico Silvestri, Professore Emerito, già Rettore dell’Università di Napoli, L’Orientale. Il recital poetico, con la partecipazione straordinaria di Michele Placido, è patrocinato dal Comune di Sulmona e si realizza grazie al contributo dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili. Anche questa volta, prevede una raccolta fondi con l’obiettivo di raggiungere il budget necessario all’acquisto di una lavagna interattiva multimediale da destinare ad una scuola del cratere sismico. Il format della Lectura è sostanzialmente invariato: si inizierà con una breve introduzione curata dal professore Domenico Silvestri sui “Felices Libelli”, seguirà la proiezione del video “Ovidio tra Sulmona e Tomi” di Alberto Angelone. Il recital poetico-musicale sarà poi suddiviso in tre quadri: nel primo si potranno ascoltare gli Amores con la traduzione di Luca Canali; nel secondo l’Ars Amatoria con la traduzione di Ettore Barelli e il terzo ultimo quadro ci proietterà nei Remedia Amoris con la traduzione di Gabriella Leto. Le musiche originali firmate da Davide Cavuti e saranno eseguite da Antonio Scolletta al violino, da Franco Finucci alla chitarra e dallo stesso autore alla fisarmonica.
Michele Placido che curerà la Lectura insieme agli studenti del Polo Umanistico OVIDIO, Pasquale Di Giannantonio, Cecilia Pizzoferrato e Lorenzo Scalzitti. Intermezzi musicali saranno curati dalla professoressa Sabrina Cardone che accompagnerà al pianoforte la violinista Yulia Tomenchuk, studentessa del Liceo Vico, e la cantante lirica Chiara Tarquini, già allieva del Liceo Classico). Sul palco, insieme ai giovani lettori, ci sarà la professoressa Gabriella Carugno.