BOTTA E RISPOSTA NEL PD SULLA BACHECA DEL CIRCOLO CITTADINO

La bacheca del circolo Pd di Sulmona diventa lo specchio delle tensioni che regnano tra i dem cittadini, risvegliando malumori covati da tempo, soprattutto dalle ultime elezioni amministrative, con la fine della dirigenza cittadina commissariata dal segretario regionale Marco Rapino. Alla bacheca è affidato infatti un botta e risposta tra iscritti e militanti, “tifosi” del si e del no referendario. A pennarello rosso qualcuno scrive:”Gli italiani che hanno votato no sono pregati di pagare gli stipendi dei senatori e dei dipendenti del Cnel (…fino a loro improbabile cancellazione).” Un fatto inusuale per la bacheca di un partito, che di solito vede affissi solo avvisi ufficiali di convocazioni di assemblee o al massimo manifesti o fogli di giornali di partito, come “L’Unità”. Passano poche ore e nel pomeriggio, questa volta scritta sulla tastiera di un computer, appare la risposta ai dem che hanno votato SI. “Coloro che hanno votato SI sono pregati di rimborsare gli italiani di 350 milioni di euro spesi per il referendum, oltre ai rimborsi ottenuti per gli inutili comitati”. Ma la coda del foglio di risposta è più velenosa, con un affondo su una vecchia questione riguardante la sede del circolo dem di corso Ovidio, un tempo sezione Pci: “Inoltre sono pregati di restituire le quote versate, a titolo di prestito, da chi con grande sacrificio contribuì ad acquistare questa sede nel lontano 1980”. L’anonimo autore della replica indubbiamente appartenne al Pci e oggi rimprovera il Pd di essere diventato proprietario di quella sede, grazie anche ai sacrifici economici dei militanti dal “pugno chiuso” ma un tempo anche dal portafoglio aperto.

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