SULMONA CITTA’ PILOTA PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO (video)

“Passare dalla fase emergenziale alla prevenzione intervenendo in tempo in modo da evitare che eventuali terremoti possano provocare tragedie e distruzioni”. E’ il monito lanciato dall’assessore regionale alle Aree interne, Andrea Gerosolimo, intervenendo nel convegno che si ĆØ svolto oggi pomeriggio, nella sala del Cinema Pacifico, dedicato alla prevenzione sismica. “Spero si possa passare dalle parole ai fatti – ha auspicato Gerosolimo – oggi il governo Renzi lancia una sfida importante, che ĆØ quella del progetto Casa Italia, con miliardi di euro stanziati per la tutela del patrimonio edilizio storico e artistico, quindi Sulmona e le aree interne d’Abruzzo devono farsi trovare pronti a questa sfida e per questo bisogna fare la radiografia di ogni singolo edificio del centro storico, una sorta di curriculum vitae per ricostruire la storia di ogni stabile e accertarne la vulnerabilitĆ ”. Per fare questo l’assessore regionale ha spiegato che occorre mettere in piedi una task force di professionisti, come ingegneri, architetti e geometri, per un lavoro minuzioso finalizzato alla prevenzione di distruzioni e tragedie. Invece il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale e delegato alla Protezione civile, Mario Mazzocca, ha lanciato l’idea che Sulmona sia cittĆ -pilota, in quanto centro storico piĆ¹ importante d’Abruzzo, per uno studio sulla prevenzione del rischio sismico, ricordando che proprio Sulmona e la Valle Peligna sono esposte al piĆ¹ elevato rischio sismico rispetto al resto dell’Abruzzo. Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, aprendo i lavori del convegno, ha spiegato che “il monitoraggio del rischio sismico deve essere multiparametrico, cioĆØ deve considerare piĆ¹ elementi come le variazioni della faglia, la sismicitĆ , il monitoraggio geodetico e ogni tipo di segnale che la terra ci dĆ ”. “Per fare questo occorrono stazioni gps, sismografi, possibilmente anche rilevatori geochimici, per misurare le variazioni delle quantitĆ  di gas, delle profonditĆ  e delle variazioni chimiche e delle temperature – ha proseguito Doglioni – utilizzeremo quindi tutti i pozzi disponibili, faremo un apposito censimento di quelli che sono aperti e utilizzabili”. Parlando poi della pericolositĆ  delle faglie del Morrone e della Maiella il presidente dell’Ingv ha evidenziato che “piĆ¹ che le faglie, sono da monitorare i volumi della crosta terrestre, perchĆ© a volte si attiva una faglia e altre volte un’altra, l’energia infatti ĆØ provocata dai volumi e non dalle faglie, questa ĆØ una zona ad alta pericolositĆ  sismica e in relazione anche alla grande vulnerabilitĆ  degli edifici e all’alta densitĆ  di presenza umana ĆØ chiaro che il rischio ĆØ molto alto e purtroppo ĆØ una delle zone in cui la sorveglianza deve essere massima”. Il sindaco Annamaria Casini ha sottolineato che “un comune come il nostro, ad alta pericolositĆ  sismica, deve affrontare prioritariamente questo problema, per essere in grado di gestirlo ed evitare situazioni di panico”. “Dobbiamo essere pronti a muoverci nella maniera giusta – ha concluso il sindaco – d’altro canto occorre che la ricerca, attraverso monitoraggi puntuali, riesca a favorire la conoscenza del territorio che ĆØ alla base della messa in opera di tutte quelle azioni di natura urbanistica e strutturale che ci aiuterebbero a mettere in sicurezza la cittĆ ”.

 

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