PRIMO GIORNO DI SCUOLA, TRA BUS PACENTRO-POPOLI E NUOVI SPAZI NEGLI ISTITUTI

Genitori con l’ansia trattenuta in gola, chi con una più saggia consapevolezza, chi in punta di piedi e chi (pochi) con il passo a tambur battente, pronto per l’ispezione di aule e corridoi delle scuole nell’occhio del ciclone, stile Generale delle forze armate. Dopo settimane concitate tra riunioni, timori, controlli, comitati e ordinanze, oggi la campanella è suonata per i bambini della Valle Peligna. Anche per i piccoli pendolari di Pacentro che, composti, in poco più di cinquanta, sono saliti su un pullman alle 7.45, messo a disposizione del Comune, alla volta del coloratissimo Musp di Popoli, non senza i genitori, i quali hanno viaggiato a bordo di un altro bus. Prima di dare il via al nuovo anno scolastico, le famiglie hanno vistato l’edificio scolastico,  con l’aria di chi sa di dover ingoiare il rospo, perchè per la sicurezza si è disposti a fare i sacrifici. Nessuna protesta, nè polemiche. Hanno accettato, dunque, la soluzione provvisoria, trovata dal sindaco pacentrano (clicca) con la speranza che entro dicembre la situazione possa cambiare e si possa tornare nelle medie ed elementari del proprio paese, senza dover continuare a svegliare i bambini alle 6.30 per andare tutti i giorni a Popoli e tornare a casa dopo le 14.

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A SULMONA

Nessuna protesta nemmeno a Sulmona, per giorni nell’occhio del ciclone. In alcune scuole, per motivi di sicurezza, alle famiglie non è stato permesso entrare nelle singole aule per il selfie del primo giorno, come habituè annuale. Nella “Lombardo Radice”, le mamme ed i papà sono stati radunati in una classe in cui la preside e alcune insegnanti hanno tenuto una breve cerimonia di accoglienza, lasciandoli poi andare dai figli a orari diversi e uno alla volta.  Pronta per accogliere gli alunni al pian terreno, la “Capograssi”, una delle scuole in cui sono stati svuotati i piani superiori, ha riaperto i battenti  dopo gli interventi effettuati per l’adeguamento di spazi e aule.

IL COMMENTO DELLE MAMME

“La situazione a mio parere e’ gestibile” ha commentato una delle mamme “ho trovato molto spazio, tantissime vie di fuga, i bambini erano tutti felici di rivedersi (meno di tornare a scuola). Hanno trascorso la mattinata a fare le prove di evacuazione. Devo dire l’atmosfera era rilassata e credo che, piano piano, si stia ritrovando la serenità nel valutare la situazione. Ho avuto un’impressione positiva”. Festa per i bambini, da classico primo giorno di scuola, tra compagni che si riabbracciano, grembiulini stirati e tirati fuori dalla sera prima, diari nuovi di zecca e zainetti in spalla.  Segno forse che lentamente si stia tornando alla normalità, per quanto possibile.

SINDACO “CAMBIARE ATTEGGIAMENTO VERSO IL SISMA: IMPEGNO DA MARATONETI DELLA SICUREZZA”

Dopo aver accompagnato il figlio maggiore (che frequenta le medie “Capograssi”) nel Liceo “Mazara”, il sindaco Annamaria Casini, ha fatto un tour nell’edificio, spiegando che nelle scuole si è lavorato fino a ieri, per garantire il rientro oggi a tutti i ragazzi. “Sono stati messi a disposizione tutti gli spazi e le stanze nella struttura, dalla biblioteca alla sala di presidenza. La classe di mio figlio è stata sistemata in quella che era l’aula dei professori” ha detto la prima cittadina. Ha visitato molte le scuole stamattina il sindaco,  intrattenendosi poi con un gruppo di genitori che l’hanno fermata davanti la “Lola di Stefano”, fornendo spiegazioni, rispondendo alle numerose domande di madri e padri con l’animo agitato. “Adesso comincia un percorso di prevenzione che con continuità dovremo portare avanti tutti insieme: prevenzione strutturale e non strutturale per ridurre e/o annullare la vulnerabilità degli edifici, promuovere educazione e conoscenza del sisma e degli opportuni comportamenti da adottare, cultura della sicurezza e azioni per la gestione dell’emergenza. Tutti insieme: scuola, amministrazione comunale, famiglie” ha affermato la Casini “dobbiamo portare avanti un impegno continuo da maratoneti della sicurezza per cambiare atteggiamento verso il sisma: non vittime inconsapevoli ma cittadini pronti a gestire un evento che speriamo non ci tocchi per molto molto tempo. Grazie a quanti in questi giorni si sono adoperati per superare un’emergenza didattica”.  Sono rimasti a casa, oggi, invece 370 bimbi di 6 asili (Celidonio, Bagnaturo, Capograssi, Regina Margherita, via Crispi, via Trento) che dovranno attendere ancora per indossare i grembiulini. g.s.