CAMERATA MUSICALE, CHIUSA IN BELLEZZA LA 63ESIMA STAGIONE CONCERTISTICA

Si è conclusa, domenica sera nel teatro Caniglia, con la splendida esibizione del maestro Nazzareno Carusi, la 63° Stagione Concertistica della Camerata Musicale Sulmonese. Un evento tanto speciale e tanto atteso anche alla luce dell’episodio del 24 gennaio scorso che ha visto come protagonista proprio il maestro Nazzareno Carusi, colto da un malore durante la parte iniziale del concerto. L’evento è stato anche un’occasione per ricordare il maestro Svjatoslav Teofilovic Richter (1915-1997) uno dei più geniali e nodali pianisti del XX secolo, che trent’anni fa, nell’aprile del 1986, tenne il suo primo concerto a Sulmona proprio nel teatro Maria Caniglia. A ricordare il leggendario compositore e pianista russo e a presentare il concerto del maestro Nazzareno Carusi, il palco del Caniglia ha avuto l’onore di ospitare il professor Paolo Isotta, indubbiamente uno tra i più importanti e autorevoli dei critici musicali italiani. Isotta, durante il suo interessantissimo discorso, ha inoltre ricordato alcuni illustri musicisti nati proprio in Abruzzo come Giuseppe Corsi Vangelisti (1631-1691), Fedele Fenaroli (1730- 1818) e Francesco Paolo Tosti (1846-1916) che ebbe modo di collaborare più volte con Gabriele D’Annunzio (1863- 1938).

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Il programma di questa imperdibile occasione musicale è stato attentamente scelto dal maestro Carusi, ed ha annoverato composizioni predilette proprio dal pianista Svjatoslav Teofilovic Richter.

La prima parte del concerto è stata aperta con l’esecuzione de Quattro Improvvisi op. 90 di Franz Peter Schubert (1797-1828), compositore e pianista austriaco.

I quattro Impromptus sono composizioni che mostrano la chiara relazione con l’improvvisazione, estesi sviluppi musicali e una molteplice trama armonica che palesa nella sua totalità il genio di Franz Schubert.

La celebre Sonata in fa magg. op. 54 di Ludwig Van Beethoven (1770-1827) ha chiuso questo primo momento della serata. Questa composizione del genio tedesco riflette un aspetto particolare: una malinconia per il passato che nel maestro non si spense mai del tutto e che fece da trampolino, nel corso degli anni, ad un rivalorizzazione minuziosa della tradizione musicale del Settecento.

La seconda parte della magnifica serata è stata interamente dedicata a Franz Liszt (1811-1886) compositore, pianista, direttore d’orchestra e organista. Del maestro ungherese è stata eseguita l’opera Après une Lecture de Dante. Questa Sonata era originariamente un piccolo pezzo diviso in due temi, composto nel 1830. Nel 1849 il maestro esaminò di nuovo l’opera dandogli il suo attuale titolo derivato dall’ omonimo poema di Victor Hugo. Il pezzo è diviso in due movimenti: il primo, in Re minore, ritrae il lamento delle anime all’inferno, il secondo è un corale in Fa diesis maggiore che racconta la gioia delle anime beate.

Il maestro Nazzareno Carusi, al termine della sua esibizione, dopo lunghissimi applausi ed un acclamato bis, ha nuovamente ricordato l’affetto e il legame profondo che lo legano alla città di Sulmona, non solo per il già ricordato episodio del 24 gennaio scorso, ma anche per la grande opportunità che ebbe molti anni addietro, proprio nella nostra città, di incontrare il suo mentore, il pianista bulgaro Alexis Weissenberg che ne intuì le straordinarie doti e potenzialità.

Durante tutta la serata, il pubblico del Teatro Maria Caniglia ha potuto anche incontrare e intrattenersi con il professor Paolo Isotta, il quale ha presentato le sue due ultime opere letterarie entrambe edite da Marsilio: La virtù dell’elefante. La musica, i libri, gli amici e San Gennaro (2014) e Altri canti di Marte. Udire in voce mista al dolce suono (2015).

Anche quest’anno la Camerata Musicale Sulmonese ha salutato la città con un evento unico e imperdibile, ricco di emozioni e ricordi, di eccellenze ed eterogeneità di artisti, che hanno lasciato un segno in più nella cultura di Sulmona.

Lucrezia Daniele

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