DA STALKER A PERSEGUITATO, COLPO DI SCENA NEL PROCESSO DEL GIGOLO’ DI CASTEL DI SANGRO

Era finito sotto processo su denuncia di due donne di Ateleta, che lo accusavano di estorsione, induzione alla prostituzione, stalking, violenza sessuale. Colpo di scena oggi nel processo che vede imputato Sergio D’Alessio, il cosiddetto “Gigolò”, originario di Napoli, che da stalker diventa perseguitato. Nell’ultima udienza, a porte chiuse, sono state ascoltate alcune telefonate tra una delle due donne e l’imputato, come richiesto e ottenuto dagli avvocati difensori, Aldo e Gaetana Di Ianni, subito dopo la deposizione di una delle due, la quale aveva negato di aver chiamato ripetutamente l’uomo, anche dopo mesi dalla fine della loro relazione sentimentale. Conversazioni, ascoltate in aula, che raccontano di scenari in cui i ruoli sono invertiti. Di fronte a quei files la principale accusatrice ha ammesso di essere lei interlocutrice di quelle telefonateSecondo la difesa “risulta completamente insussistente  la figura del violentatore, persecutore, stalker, ed altro. Descrive invece un soggetto perseguitato dalla ex amante, ancora dopo mesi dalla fine  della relazione”. Secondo gli avvocati difensori, inoltre, le indagini sarebbero state condotte con “gravi lacune investigative”, in quanto non sarebbero stati sequestrati i telefonini delle due donne, mentre sarebbero state acquisite foto di incontri d’amore tra l’imputato e altre donne di Castel di Sangro, estranee al processo, andando a ledere la loro privacy e quella dell’uomo. E’ stato ascoltato nell’udienza odierna il maresciallo dei carabinieri che aveva condotto le indagini. Si tornerà nell’aula di Tribunale il prossimo 23 Febbraio.