ECCO LA RETE NASCITE DOPO LA CHIUSURA DELLA MATERNITA’. DOMANI CHIUDE ORTONA

Si comincia con il territorio nella provincia di Chieti. Con la chiusura dei reparti Maternità sarà attivata la rete nascite,  per ridurre la disabilita’ neonatale e la mortalita’ infantile e contenere i rischi per la donna in gravidanza, attraverso un sistema capillare di trasporto in urgenza e una qualita’ assistenziale adeguata.  E’ stata presentata questa mattina dall’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, il direttore generale f.f della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, Il direttore del Dipartimento Materno Infantile della stessa Asl, Francesco Chiarelli, il presidente della Commissione regionale Sanita’, Mario Olivieri, e il Presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl nonche’ dell’Anci Abruzzo, Luciano Lapenna. Il primo punto nascita a chiudere tra i quattro destinati alla soppressione è quello dell’ospedale di Ortona, a cui seguiranno Atri il 31 ottobre e Penne il 15 novembre. Per Sulmona non è ancora stata stabilita una data, in quanto si necessita il sistema di trasporto in sicurezza nei reparti Maternità dell’Aquila e di Avezzano.

TRE AMBULANZE ACQUISTATE 

Tre le ambulanze acquistate per elevare il livello di sicurezza di madre e bambino in caso di parto a rischio, una per ciascun Punto nascita di I livello di Lanciano e Vasto dedicate al Servizio di trasporto assistito materno (Stam), mentre il mezzo a disposizione del punto nascita di II livello dell’ospedale di Chieti e’ riservato al Trasporto in emergenza neonatale (Sten). Un parco mezzi che ha richiesto un investimento di circa 500 mila euro.

“A Chieti da domani sara’ attiva la terza sala parto – ha anticipato Flacco – la cui realizzazione era stata inserita nel programma di adeguamento della rete nascita, anche in previsione dell’aumento del numero di parti, che a fine anno potrebbero arrivare a sfiorare i 2.000. Per la stessa ragione, e’ stato aumentato il numero di posti letto dedicati all’Ostetricia, ora a quota 27, a cui si aggiungono i 6 di Ginecologia e 4 di day surgery, a fronte dei precedenti 25 complessivi”.

“Per la prima volta sul fronte della nascita l’Abruzzo si allinea alle regioni piu’ evolute – ha sottolineato Paolucci – con l’attivazione di un percorso che prende avvio proprio della provincia di Chieti, a cui seguiranno a novembre Pescara e Teramo. Qui abbiamo messo in campo un investimento di 8 milioni di euro per dare la migliore possibilita’ di successo all’evento nascita, soprattutto a quella percentuale di parti che comportano complicanze e possono determinare conseguenze drammatiche per la vita del bambino, che ne segnano per sempre l’esistenza. E’ questo l’unico obiettivo di un progetto finalizzato a dare di piu’ e meglio, e non a lasciare sguarniti i territori”.

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