ANFFAS DIFFIDA IL COMUNE “RIPRISTINATE SUBITO L’ASSISTENZA DOMICILIARE AI DISABILI”

Ripristinare subito il servizio di assistenza domiciliare per i disabili che usufruiscono dell’Home Care Premium. Ad alzare la voce è il presidente dell’Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale)  di Sulmona, Emanuela Pasquali,  la quale invia una diffida formale ai vertici di palazzo San Francesco, sindaco e assessore al sociale, precisando che “avremmo gradito essere interpellati prima di ricevere una sospensione del genere, sia come familiare ma soprattutto come associazione, considerato che nei colloqui con l’assessore avevamo fornito la nostra disponibilità nel valutare la revisione del servizio alla luce delle nuove disposizioni in materia isee”. Spiega nella nota  che “al momento non è pervenuta alcuna comunicazione alle famiglia interessate” e di aver appreso che “nei giorni scorsi alcuni associati sono stati contattati telefonicamente dalla cooperativa che gestisce il servizio di assistenza domiciliare per conto del Comune, ed informati del fatto che a partire dal 3 agosto sarebbe stato sospeso il servizio”.  “Chiediamo all’Ente,  alla luce di tale sospensione, quali sono i servizi che il Comune eroga per le persone con disabilità che hanno terminato il percorso scolastico in base al progetto individuale? Nessuno ad eccezione del trasporto”.

“Non è ammissibile sospendere un servizio di assistenza dociliare per persone con gravi disabilità senza fornire alcun preavviso”, precisa il presidente affermando che “chi è così tempestivo nel sospendere il servizio dovrebbe sapere che prestazioni integrative complementari del progetto Inpdap non sono ancora state avviate: questo comporta che i nostri rappresentanti siano da oggi completamente privi di servizi di assistenza” aggiunge “con il progetto Home Care Premium l’Inpdap intende agevolare dipendenti e pensionati fornendo tale opportunità di servizi aggiuntivi. Cosi facendo questo ente è diventato esso stesso beneficiario del progetto inpdap, in quanto non sostiene più il costo del servizio per il semplice motivo che non lo eroga più a favore di chi beneficia del bando Ipndap. Quindi il beneficiario non è l’utente del servizio, ma l’ente locale, Comune di Sulmona”. Continua l’associazione, ricordando che “il servizio di assistenza domiciliare sospeso non è a totale carico dell’ente locale, in quanto le famiglie compartecipano al costo di 3 euro per ogni ora di servizio”. “Le ore di assistenza domiciliare fornite dal Comune erano pari a 7 settimanali, uguali per tutti (senza distinzione di patologie, disabilità e gravità) che distribuite su una settima da un’ora al giorno su 24 ore: spesso trattasi di persone completamente non autosufficienti che necessitano della presenza continua di un’assistente personale; per ciò che riguarda le prestazioni complementari, previste dal progetto Inpdap e non ancora avviate, facciamo presente che nella maggior parte dei casi si tratta di circa 12/19 ore mensili contro le 28 fruite in precedenza, quindi 3/5 a settimana contro le 7 ore avute fino ad ora”.