SNAM, COMITATI: QUEL NO DI FACCIATA DELLA POLITICA. LA DECISIONE IL 31 LUGLIO

Un no solo di facciata quello della politica alla centrale di compressione gas che la Snam vuole realizzare a Sulmona. Secondo gli ambientalisti sulmonesi ĆØ ancora piĆ¹ “scontato e amaro” l’esito dell’incontro a Roma del 26 Giugno scorso (il terzo e ultimo secondo la procedura). “Non ci eravamo fatti illusione sulla partecipazione del Presidente Dā€™Alfonso che, con la sua ennesima assenza, ha confermato la fuga totale dalle sue responsabilitĆ ,Ā Ā  nĆ© sulle modalitĆ  di conduzione della vertenza da parte di Regione e Comune” commentano i comitatiĀ “si sono congedati da ignavi e rassegnati al 31 luglio, data in cui quasi certamente sarĆ  comunicato da parte del Governo il provvedimento autorizzativo finale per la centrale di compressione a Case Pente.Ā Gli incontri con il Governo sono state altrettante occasioni perse.Ā Quella andata in scena ĆØ stata una contrapposizione solo di facciata, allā€™insegna del ā€œnon disturbare il manovratoreā€ Renzi.

AnzichĆ© mettere in campo una strategia di attacco, per la quale cā€™erano e ci sono validissime argomentazioni, le istituzioni che rappresentano i cittadini hanno svolto un ruolo sbiadito e subalterno. Andavano fatti pesare, come valichi insuperabili, la mancata attuazione della risoluzione parlamentare che impone lā€™individuazione di alternative al di fuori della dorsale appenninica; lā€™istituzione del tavolo tecnico, mai insediato, per il quale una norma regionale prescrive una durata di almeno sei mesi; la recentissima legge regionale sulla localizzazione delle centrali di compressione in aree infrastrutturate e sulle distanze di sicurezza; la sentenza della Corte di Giustizia europea sulla obbligatorietĆ  della Valutazione Ambientale Strategica; le forzature ed illegittimitĆ  procedurali; lā€™assenza dellā€™analisi costi ā€“ benefici.

La Regione, anzichĆ© inseguire la Snam su assurde e finte ipotesi di ā€œdelocalizzazioneā€, come lā€™ex cava Merolli, avrebbe dovuto porre al centro del confronto la discussione di una propria proposta alternativa. Il Comune, invece di svolgere un ruolo propulsivo e dotarsi di valide consulenze tecniche e giuridiche, ha preferito adagiarsi sulla linea rinunciataria della Regione. Ci aspettavamo che almeno il Sindaco Ranalli presentasse un dettagliato documento ufficiale con le suddette motivazioni: invece ci si ĆØ limitati ad una relazione tecnica sulla impraticabilitĆ  della ex cava.

Non si tirano i remi in barca quando a soccombere saranno cittadini che hanno avuto il solo torto di scegliere dei rappresentanti che non hanno saputo e voluto tutelarli.Ā PerchĆ© inĀ  questi sette anni e mezzo di lotta si sono alternati governi nazionali, locali e regionali, che nella vicenda Snam hanno avuto ed hanno pesanti responsabilitĆ : dai parlamentari sulmonesi (vero Onorevole Pelino?), che nonĀ  sono intervenuti sui MinistriĀ  per evitare i due decreti di pubblica utilitĆ  e di compatibilitĆ  ambientale, alle precedenti amministrazioni comunali cheĀ  hanno trattato con la Snam senza coinvolgere i cittadini, allā€™ex Presidente della Regione Chiodi, che si ĆØ prodigato nello spianare la strada alla multinazionale, nellā€™incontro a Roma del maggio 2012, quando Ā definƬ la ā€œRete Adriaticaā€ opera di urbanizzazione e la centrale di compressione ā€œcentralina o sottostazioneā€ .

Il Presidente Dā€™Alfonso, il Ā Vice Presidente Lolli, il Sindaco Ranalli, non sono stati i soli a condannare questo territorio, ma lā€™essere in ā€œbuonaā€ compagnia non li discolpa, perchĆ© lā€™esito scontato di questa vicenda avrebbe potuto avere un risultato diverso se avessero svoltoĀ  appieno iĀ  loro compiti istituzionali.Ā NonĀ  lo hanno fatto, i cittadini sicuramente non ringraziano, ma non dimenticheranno,Ā  ne stiano certi.Si chiude una fase di Ā relazioni politiche con il fallimento della stessa politica e si apre ora quella del percorso giudiziario: si dovrĆ  ricorrere alla Magistratura; lo abbiamo paventato in questi anni di lotta ed impegno sociale nei quali, purtroppo, insieme alla negligenza e ai doppi giochi della politica, abbiamo riscontrato anche il lassismo delle categorie del comparto sociale ed economico locale.

Ora piĆ¹ che mai ĆØ davvero indispensabile quella coesione ed unitarietĆ  di tutte le forze presenti sul territorio che non hanno piĆ¹ alibi per impedire che Sulmona da candidata a ā€œcittĆ  capitale della culturaā€, come ha ā€œpromessoā€ Dā€™Alfonso venerdƬ scorso a Pescara , diventi cittĆ  capitale del degrado, della povertĆ , della desertificazioneĀ  e cada nel dimenticatoio”