CHIUSURA PUNTO NASCITA: ANCORA PROMESSE DAL PRESIDENTE D’ALFONSO

Ancora promesse e nessuna certezza: dopo aver chiuso il punto nascita dell’ospedale di Sulmona, il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, continua a illudere la Valle Peligna. Nel corso dell’incontro di oggi pomeriggio con il sindaco Giuseppe Ranalli, che aveva minacciato addirittura le dimissioni ed il consigliere regionale Andrea Gerosolimo, il presidente della Regione ha detto che non tutte le speranze sono perdute, come hanno confermato, in una nota congiunta, Ranalli e Gerosolimo. In puro politichese sindaco e consigliere regionale avallano le promesse reiterate dal presidente D’Alfonso sostenendo che ā€œnelle more dell’esecuzione del progetto di razionalizzazioneā€ dei punti nascita vi sarebbero ancora spazi perĀ ā€œvalorizzare gli elementi oggettivi afferenti la peculiare condizione geomorfologica di Sulmonaā€.Ā Poi prosegue la nota emessa questa sera cheĀ ā€œnella fase di transizione, stabilita nel decreto, per la razionalizzazione dei punti nascita sarĆ  posta in essere ogni iniziativa mirata a valorizzare le oggettive ragioni che depongono a favore della salvaguardia del punto nascite e dellā€™intero presidio ospedaliero, sul quale gravita storicamente la domanda di salute di un territorio articolato nellā€™estensione e nella consistente densitĆ  demograficaā€.Ā Sempre stando alla nota congiunta, il decreto di razionalizzazione dei punti nascita non dovrebbe rallentare le ambizioni di investimenti riguardanti edilizia e tecnologia sanitaria. Infine, per bocca di Ranalli e Gerosolimo, lo stesso presidente della Regione ha ā€œmanifestato interesseā€a valutare il criterio della specificitĆ  territoriale del Centro Abruzzo, ā€œrispettoĀ alla pressante richiesta delĀ sindaco e delĀ consigliere Regionale affinchĆ© le future generazioni possano continuare a nascere nella CittĆ  di Sulmona anche in considerazione dei consistenti interventi finanziari in corso sulla struttura ospedalieraā€.Ā Traducendo in parole povere, fuori dal politichese, il sindaco e il consigliere regionale sono tornati a casa ancora a mani vuote, con un nulla di fatto.