NON CHIUDETE LA TERAPIA DEL DOLORE, LETTERA DI UN’UTENTE

Rischiano di essere mandati a casa gli infermieri del reparto di terapia del dolore. Pubblichiamo la lettera che Carla Casilli di Camarda, una semplice <utente> come si ĆØ definita ci ha inviato raccontando la storia di suo marito.

ā€œHo avuto occasione di conoscere il Centro della Terapia del Dolore durante il ricovero di mio marito che ha trascorso in quel luogo le ultime settimane della sua vita. Le conseguenze della malattia oncologica che porta il malato alla morte ĆØ un grande dolore per la persona che ne ĆØ colpita, ma anche per tutte le persone a lui vicine. CosƬ anche la mia storia con mio marito ha percorso questa difficile e dolorosa strada. In questa triste esperienza abbiamo frequentato diversi reparti ospedalieri, ma un luogo come quello della Terapia del Dolore ĆØ rimasto nel nostro cuore per la particolare attenzione che ci ĆØ stata rivolta. Infatti, in un luogo di sofferenza, dove lā€™assenza della speranza ti pone in uno stato di profonda angoscia, il lavoro svolto dagli operatori li ha resi per noi persone veramente speciali perchĆ© hanno saputo svolgere con grande passione ed umanitĆ  la loro professione, di ognuno di loro conservo nel mio cuore il ricordo di un volto sorridente che ĆØ lƬ pronto a dare conforto al malato e alla sua famiglia. I medici, gli psicologi, gli infermieri e il personale tutto, ognuno con la propria competenza svolgono un prezioso servizio alla nostra comunitĆ  e come tutte le cose piĆ¹ belle e autentiche spesso sono le meno valorizzate. Il reparto ĆØ un luogo di eccellenza che dovrebbe essere di esempio su come si possa fare oggi una Buona SanitĆ  pubblica, invece come spesso succede nel nostro paese rischia di essere messo in difficoltĆ  in quanto gli infermieri dopo essere stati scelti e formati rischiano di essere mandati a casa. Ho avuto modo di conoscerli e posso assicurare che sono tutti dei bravissimi professionisti, ma ancora di piĆ¹ posso affermare che la loro non ĆØ un semplice professione ma una vera vocazione. Questa mia nota ĆØ per impedire che questo accada, che i responsabili trovino soluzioni alternative, non toccate questo servizio, se ciĆ² dovesse avvenire si dimostrerebbe lā€™incapacitĆ  a capire ciĆ² che funziona da ciĆ² che non funziona.Io sono una semplice cittadina, unā€™utente, non sono in grado di comprendere le strategie generali di assetto del personale di una ASL cosƬ grande e complessa, ma so ben vedere che in questa ASL le cose che funzionano sono poche, allora vi prego non mortificate quei servizi che fanno la differenza in termini di qualitĆ  e che andrebbero valorizzati e non penalizzati. Confidando nel vostro buon senso, mi auguro che non avvenga alcun cambiamento, ne trasferimenti e/o licenziamenti del personale in servizio presso la Terapia del Dolore.ā€

Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā  Carla Casilli