IL SENTIERO DELLA LIBERTA’

In cammino sulle orme dei partigiani. Anche quest’anno il “Sentiero dell Libertà”, organizzato dall’omonima associazione e dal Liceo Fermi di Sulmona, conclusosi ieri con l’arrivo a Casoli, ha riscosso successo con la partecipazione record di quasi settecento partecipanti (CLICCA QUI). Dopo il discorso di apertura a piazza XX settembre a Sulmona lo scorso venerdi, la carovana del Freedom si è incamminata diretta a Campo di Giove. Per arrivare al paese sono stati attraversati gli stessi boschi che offrivano riparo a chi era costretto alla fuga dal nemico. I ragazzi hanno poi soggiornato in tenda, nonostante maltempo, con pioggia battente,  abbattutosi nella notte.  Il giorno seguente, anche sotto grigi nuvoloni minacciosi, i walkers hanno attraversato quei sentieri, tanto aspri quanto preziosi per chi tra ansia, paura e speranza li attraversava verso la libertà, fino ad arrivare sulla fredda e impervia cima del Guado di Coccia, dove si svolge uno dei momenti più toccanti e significativi. Viene ricordato sulla sua lapide con tre squilli di tromba, il caduto Ettore De Corti. Tenente friulano che nonostante il “tutti a casa” volle continuare a lottare per la Patria. Fuggito dal rastrellamento in atto a Campo di Giove insieme ad altre venti persone, ferì sul Guado a un ufficiale tedesco che a sua volta lo colpì con un colpo di pistola sotto il ginocchio. Nessuno dei compagni aiutò De Corti che, rimasto solo, venne ucciso nella stessa notte del 18 ottobre del ‘43 da una pattuglia tedesca salita a Coccia. Subito dopo la commemorazione, il popolo del Freedom scende dal versante opposto della Majella. Quella che appare come una ripida e sconnessa discesa era, al tempo, sinonimo di libertà e protezione dal nemico tedesco. Una volta scesi, sosta al Sacrario della valorosa Brigata Majella, situato a pochi passa da Taranta Peligna. Qui  la comitiva ha pernottato ed è ripartita il giorno seguente alla volta di Casoli, città simbolo, confinante con la Linea Gustav. Qui si conclude la marcia, lunga quasi 80 chilometri. Simbolo di libertà, unione e fratellanza. Un’esperienza unica, che raggruppa ragazzi da tutta Italia riuscendo a farli familiarizzare tra loro durante tutto il sentiero, affrontando insieme tutte le inside che esso nasconde, forgiando e rinvigorendo il significato della parola amicizia.

Valerio Di Fonso

IL FOTO RACCONTO di Andrea Di Gregorio

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partenza da Sulmona, Corso Ovidio

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I campogiovesi accolgono il Freedom con le bandiere ai balconi

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I partecipanti della marcia, insieme con le autorità sono arrivati a Campo di Giove nel pomeriggio, accolti dalla cittadinanza dal sindaco e dalla banda musicale del paese. La manifestazione è cominciata con lo snodarsi di un lungo corteo, che è partito dagli impianti sportivi, e passando per la strada principale,  è giunto in piazza Duval.

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Lettera letta da Olga Di Gesualdo a Campo di Giove. Il documento è a firma di Italo De Vincentiis, oggi 90enne originario di Campo di Giove, il quale salvò fuggiaschi che attraversarono il sentiero della  Libertà e racconta i fatti inerenti il periodo della seconda Guerra mondiale  (clicca qui)

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